A S. Caterina festeggiato San Giuseppe lavoratore

di Roberto Olivato

Quale migliore occasione per tornare a parlare di cassaintegrati e disoccupati, se non nella giornata di San Giuseppe lavoratore, festeggiato oggi  primo maggio nella chiesa di S. Caterina. La celebrazione eucaristica è stata officiata dal vescovo Simone Giusti che per l’appunto prendendo spunto da Giuseppe il carpentiere, ha ricordato come la nostra società,  schiava del relativismo etico, abbia messo da parte la solidarietà per sostituirla con l’egoismo dell’individualismo, fine a se stesso. “ L’Italia non è povera, siamo tra i paesi più ricchi del mondo, ma nonostante ciò abbiamo sacche di povertà, perché anche nel nostro Paese non sappiamo distribuire equamente la ricchezza”.

Dall’Italia il passaggio su Livorno ed i problemi che l’attanagliano è breve “ a Livorno abbiamo oltre cinquecento lavoratori licenziati dall’oggi al domani, a salvaguardia degli interessi della proprietà, che non si pone scrupoli di mettere in ginocchio intere famiglie. Centinaia di abitazioni sfitte ed altrettante centinaia di famiglie senza casa. E’ necessario creare i presupposti per fare incontrare le proprietà immobiliari con le famiglie e questo dovrebbe essere uno dei compiti di chi amministra la città, che invece preferisce spendere denaro per organizzare concerti e per finanziare altri avvenimenti, anziché dirottare quelle risorse verso il sociale, a cui invece sono stati riservati sostanziosi tagli”. Questi mancati interventi del pubblico verso quelle che sono le quotidiane problematiche dei cittadini, la dice lunga su quello che viene inteso come bene comune, ha proseguito il vescovo che ha toccato anche il tema della vita, ponendosi e ponendo ai fedeli presenti una domanda “ Chi ha diritto a vivere? Sembrerebbe una domanda assurda invece è la filosofia su cui si basa la nostra società, dove si vendono embrioni congelati, oggi ce ne sono circa 10000, stabilendo di fatto, chi avrà diritto di nascere e chi no. Sottoforma di aiuti alle coppie che non possono avere figli – ha proseguito monsignor Giusti- è stato creato dalle industrie farmaceutiche un vero e proprio mercato degli embrioni che ingrassano le loro casse, sulle spalle di tante povere donne. ” Al termine della funzione religiosa il vescovo ha impartito la benedizione al giovane seminarista Massimiliano che è  stato nominato accolito ossia chierico, il quarto degli Ordini Minori .

 

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