Nessun problema se si incrociano le mani durante lo "scambiamoci un segno di pace"

di ROBERTO OLIVATO

Nonostante la proclamazione dell’ anno della Fede, alcuni atteggiamenti poco consoni ad un cristiano, continuano a verificarsi nelle nostre parrocchie. Si assiste infatti di frequente, durante la celebrazione della Santa Messa, nel momento in cui la liturgia prevede lo scambio del segno della pace, quanti siano i fedeli che nell’effettuare tale gesto stiano ben attenti ad evitare l’incrocio delle mani. Senz’altro una strana consuetudine non degna di nota, ma lo sguardo smarrito di una bambina finito nel pianto, perché dopo aver allungato la mano per scambiare il segno pacificatore, si è vista ritrarre la mano da un’anziana signora, in quanto stava per formarsi un incrocio con altri due parrocchiani, diventa cronaca e la dice lunga su quanto sia radicata la superstizione anche dai più ‘’bigotti’’. Il gesto insulso, ripetutosi sabato scorso in una delle nostre parrocchie e che ha visto la piccola stringersi alla mamma, è senz’altro frutto di una sciocca superstizione. Quel ritrarre le mani in occasione di un incrocio, è un atteggiamento superstizioso che diventa difficile accettare, in quanto la croce è il simbolo della cristianità, della nostra Fede. Il ritrarre la mano in caso d’incrocio lascia presupporre che la croce porti male, un segno di superstizione così pagano da paragonare il simbolo della cristianità alla stregua del gatto nero, del passaggio sotto una scala, dello specchio rotto e chi più ne ha più ne metta. Il rifiuto di rappresentare la croce nello scambio del segno della pace è molto diffuso fra i fedeli, provate a controllare nelle vostre parrocchie e vedrete quante siano le persone che ritraggono il braccio per non incappare nell’incrocio. Situazioni tragicomiche, che però ammantano di tristezza il luogo dove Gesù, di lì a poco, si ripresenta sull’altare con quella Croce sulla quale donò la vita per tutti noi.

Riproduzione riservata ©