Montenero, ecco perché “Santuario” solo ora

di Roberto Olivato

Anche quest’anno come avviene ormai da 273 anni, il 27 gennaio Livorno si è ritrovato unito nel ringraziamento alla Madonna per aver salvato la città da un maremoto che la colpì nel 1742. In quella circostanza i livornesi promisero di offrire ogni anno 10 libbre di cera per la Vergine Maria e quindi anche quest’anno, dopo la tradizionale deposizione dell’omaggio floreale da parte dei Vigili del Fuoco, sull’immagine presente in piazza Grande, la cerimonia è proseguita in cattedrale con la S.Messa, alla presenza delle massime autorità cittadine e di tutto il clero della diocesi.
Dopo l’omelia del vescovo che ha ricordato la grande venerazione dei livornesi alla Madonna, è stato letto un documento che ha dello straordinario per quello che vi era scritto e cioè che con decreto 4011/15 in data 27 gennaio 2015 alla chiusura del giubileo Mariano, il vescovo Simone Giusti ha elevato a Santuario per la precisione a Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, la chiesa di Montenero.
Monsignore, può spiegarci perché ha dovuto fare un decreto per un Santuario che già esiste?
“Tutti pensavamo che a Montenero vi fosse un Santuario, in realtà non esiste nessuna documentazione che asserisca questo”.
Come mai è sempre stata chiamata Santuario quella chiesa?
“Molto probabilmente è stato il popolo livornese che sin dalla nascita della chiesa di Montenero  l’ha chiamata santuario perché accoglieva l’immagine della Madonna, ma in realtà per la Chiesa quella di Montenero era registrata come parrocchia. Quindi per porre fine a questa situazione ambigua, ho pensato al decreto per ufficializzare il Santuario con una Statuto, che fra le altre cose prevede un rettore ed un vice rettore”.
Se la chiesa con la Madonna è divenuto Santuario Mariano, dov’è la parrocchia?
“Quella che è franata alcuni anni fa, cioè l’aula Mariana, per la quale dovrebbero arrivare a breve, dei finanziamenti della Cei”.
Per la cronaca il rettore del Santuario sarà il vescovo pro tempore di Livorno, in questo caso monsignor Simone Giusti e per almeno i primi cinque mesi, il vice rettore sarà don Alberto Vanzi ex parroco di San Jacopo.

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