Messa per i detenuti. Un carcerato: “Ringrazio per essere stato educato”

di ROBERTO OLIVATO

“Devo ringraziare il carcere per avermi educato” queste sono alcune delle parole pronunciate da uno dei detenuti presenti al Santuario di Montenero in occasione della festa di S.Disma, patrono dei carcerati. Alla celebrazione della S.Messa  presieduta dal vescovo Simone Giusti, hanno assistito oltre a centinaia di fedeli, una quarantina di detenuti provenienti dalle carceri di Livorno, Lucca, Pisa e Volterra. ‘’ Disma che era il ladrone crocifisso alla destra di Gesù, è stato grande perché ha riconosciuto il Messia non per i suoi miracoli, ma per averlo amato nel momento più debole della sua vita. L’amore di Disma verso Gesù, nel momento in cui egli era ormai un Uomo sconfitto e in uno stato di devastante sofferenza, ne ha esaltato la sua profonda Fede, facendolo salire in cielo assieme a nostro Signore ’’. Queste le parole del vescovo Giusti che nel corso dell’omelia, ha esaltato l’umiltà ed il perdono in cui  ogni buon cristiano deve sapere muoversi quotidianamente, se vuole garantirsi l’eternità celeste. Prima della celebrazione Eucaristica quattro detenuti: Cesare, Nicola, Carlo Luca e Danilo, presentati dal cappellano delle carceri livornesi il trinitario padre Michele Siggillino, hanno letto dei brevi loro pensieri dai quali è emerso, inaspettatamente, il riconoscimento educativo delle nostre carceri alle quali ognuno di loro si è rivolto con sentimenti di apprezzamento per la collaborazione che assistenti sociali, personale e cappellani mettono a loro disposizione per aiutarli a migliorare ed a crescere. Al termine sono stati presentati alcuni dipinti che i detenuti hanno realizzato, aventi come tema S.Disma ed altri soggetti religiosi. Ma non solo la pittura ha fatto capolino all’altare della Madonna di Montenero, infatti il presidente della provincia Giorgio Kutufà ha donato detenuti presenti una copia del volume “L’altra libertà”, edito dalla Provincia nell’ambito del premio letterario “Emanuele Casalini”, riservato ai carcerati degli istituti di pena italiani.

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