Messa di Pasqua alle Sughere con il vescovo Giusti

di Roberto Olivato

Animata dai canti del gruppo Rinnovamento nello Spirito, presso il locale carcere delle Sughere, ha avuto luogo la domenica di Pasqua la S.Messa concelebrata dal vescovo monsignor Simone Giusti e da padre Michele Siggillino cappellano del carcere alla presenza la direttrice Santina Savoca, di diversi agenti di custodia e numerosi detenuti. Nel corso dell’omelia il vescovo ha ricordato come la Risurrezione di Gesù rappresenti la vittoria della vita sulla morte ‘’ l’inferno è la morte eterna. Le tombe, le necropoli – ha proseguito Giusti- rimangono per l’eternità, senza che nessuno venga ad incontrale, impediti da ogni relazione. Sono luoghi di un carcere per l’eternità e dell’eterna solitudine. A questa condizione, non ci condanna Dio, ma solo la nostra volontà, perché Lui offre a tutti coloro che liberamente lo vogliono e lo desiderano, la salvezza come dimostrano i santi, testimoni di una morte che è diventata un sonno per la vita e che come Cristo, sono passati dalla porta del sonno della morte, per vivere una vita eterna, come Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII che saranno canonizzati il 27 aprile . Essi ci danno la testimonianza della vita oltre la morte, per le numerose grazie concesse a tutti coloro che hanno chiesto loro aiuto. Il Signore, come col centurione ai piedi della croce e col ladrone Disma, apre alla salvezza purché lo vogliamo, perché Dio non guarda al passato, ma accoglie il nostro desiderio di far parte di coloro che in Cristo risorgeranno. ‘’ Al termine della liturgia il gruppo dei Cooperatori Paolini guidati dalla presidente Monica Cuzzocrea, hanno consegnato ai detenuti il libro dei Vangeli.

Animata dai canti del gruppo Rinnovamento nello Spirito, presso il locale carcere delle Sughere, ha avuto luogo la domenica di Pasqua la S.Messa concelebrata dal vescovo monsignor Simone Giusti e da padre Michele Siggillino cappellano del carcere alla presenza la direttrice Santina Savoca, di diversi agenti di custodia e numerosi detenuti. Nel corso dell’omelia il vescovo ha ricordato come la Risurrezione di Gesù rappresenti la vittoria della vita sulla morte ‘’ l’inferno è la morte eterna. Le tombe, le necropoli – ha proseguito Giusti- rimangono per l’eternità, senza che nessuno venga ad incontrale, impediti da ogni relazione. Sono luoghi di un carcere per l’eternità e dell’eterna solitudine. A questa condizione, non ci condanna Dio, ma solo la nostra volontà, perché Lui offre a tutti coloro che liberamente lo vogliono e lo desiderano, la salvezza come dimostrano i santi, testimoni di una morte che è diventata un sonno per la vita e che come Cristo, sono passati dalla porta del sonno della morte, per vivere una vita eterna, come Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII che saranno canonizzati il 27 aprile . Essi ci danno la testimonianza della vita oltre la morte, per le numerose grazie concesse a tutti coloro che hanno chiesto loro aiuto. Il Signore, come col centurione ai piedi della croce e col ladrone Disma, apre alla salvezza purché lo vogliamo, perché Dio non guarda al passato, ma accoglie il nostro desiderio di far parte di coloro che in Cristo risorgeranno. ‘’ Al termine della liturgia il gruppo dei Cooperatori Paolini guidati dalla presidente Monica Cuzzocrea, hanno consegnato ai detenuti il libro dei Vangeli.

 

 

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