L’omosessualità ai tempi del fascismo: Love&Pride per i 71 anni dalla Liberazione

di Claudio Caprai

In occasione del 71esimo anniversario della liberazione di Livorno dal nazifascismo, il terzo appuntamento con la rassegna Love&Pride, in collaborazione con Anppia, Anpi, Aned e Anei, e con Libertà e Diritti Arcigay e Livorno Rainbow; prevede un evento-dibattito sull’argomento, a volte troppo trascurato de “L’omosessualità nel periodo del fascismo e della resistenza”. La collaborazione tra associazioni antifasciste e Livorno Rainbow va avanti da diverso tempo e, anche se apparentemente lontane, queste associazioni hanno molto da raccontare affinché la parola “discriminazione” sia solo un ricordo. L’obiettivo è quello di espandere la collaborazione anche ad associazioni internazionali, per continuare parallelamente la battaglia dei diritti per gli omosessuali e delle minoranze in generale nei paesi del mondo meno tolleranti.

“Il compito di concretizzare nuovi diritti essenziali, e mantenere quelli già conquistati – spiega Spartaco Geppetti – è compito delle nuove generazioni, per questo dobbiamo spronarle al massimo a farlo”. Lamberto Giannini invece parla della liberazione “se la liberazione viene considerato un periodo storico dal 1943 al 1945 abbiamo perso tutto. Deve essere un movimento che continua a liberare, che è continuato ancora dopo la guerra e che continua a farlo tutt’oggi, contro ogni forma di fascismo da parte dei resistenti di oggi”.

L’incontro si è svolto questa sera, nella bellissima ambientazione della Terrazza Mascagni, in particolare all’esterno del locale “Surfer Joe”, e ha visto la presenza di parecchi nomi noti nell’ambito dei diritti Lgbt, come lo scrittore e attivista Bert d’Arragon, lo scrittore Stefano Paolo Giussani, il presidente nazionale Arcigay Flavio Romani e molti altri. Le associazioni Lgbt livornesi si sono dichiarate soddisfatte della splendida riuscita di questo evento, vista l’importanza e l’attualità dei temi trattati. La memoria è infatti vitale per riuscire a costruire una società equa e giusta, non bisogna mai dimenticare il periodo delle deportazioni, delle repressioni e di violenza che l’Italia e l’Europa hanno passato, non bisogna dimenticare le persone perseguitate dai regimi nazi fascisti, perché “Ogni tempo ha il suo fascismo”, come diceva Primo Levi, e l’unico modo per combattere i fascismi di ogni tipo è la comprensione e il rispetto dei diritti.

Al dibattito sono intervenuti:

Stella Sorgente, Vicesindaco del Comune di Livorno

Spartaco Geppetti, presidente Anppia Livorno

Lamberto Giannini, professore di storia e filosofia al Liceo Enriques di Livorno

Bert d’Arragon, scrittore e attivista gay, autore de “La Libellula”

Stefano Paolo Giussani, scrittore, autore de “L’ultima onda del lago”

“La Rete degli Studenti Medi”, sindacato studentesco

Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay, ha moderato il presidente di Livorno Rainbow, Francesco Belais.

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