La Madonna dei Popoli è pronta a salutare chi entrerà in porto: sabato l'inaugurazione

Madrina dell’evento sarà Michela Robazza vedova del pilota livornese morto nella tragedia di Genova del maggio scorso

di ROBERTO OLIVATO

LIVORNO – Presentata dal vescovo Simone Giusti nel corso di una conferenza stampa in Diocesi, quella che sarà la cerimonia di scoprimento e benedizione della statua della Madonna dei Popoli, che avrà luogo sabato 7 alle ore 19, all’imboccatura del porto dal cantiere Azimut verso il Molo Novo.
Madrina dell’evento sarà Michela Robazza vedova del pilota livornese morto nella tragedia di Genova del maggio scorso. La soddisfazione traspariva dagli sguardi dei protagonisti di questa avventura : il comandante della capitaneria ammiraglio Arturo Faraone, l’imprenditore Piero Neri e l’ex pilota del porto Fiorenzo Milanie attuale presidente del Propeller Club. E’ stata proprio da un’idea di Milani  che il vescovo Giusti, dopo un breve sondaggio fece sua, che è partita la progettazione assegnata allo scultore Paolo Grigò.
La statua alta dieci metri rappresenta la Madonna che nel braccio destro stringe il Bambino e con la mano sinistra saluta chi transita all’imboccatura del porto. “La statua è innanzitutto un’opera d’arte – ha precisato il vescovo – e per chi non crede può riconoscere il volto di una dolce giovane madre che saluta ed accoglie.’’ L’aspetto tecnico è stato ricordato dallo scultore Grigò. “La statua si compone di 150 pezzi ed ha richiesto un lungo lavoro usando l’RB 20 un’argilla refrattaria – specifica l’artista – che, per la sua particolare elasticità mi ha permesso d’intervenire anche negli ultimi attimi ad istallazione avvenuta”.
L’ammiraglio Faraone ha sottolineato il ruolo svolto dalla capitaneria in collaborazione col vescovado, nella scelta del punto più idoneo dove posizionare l’opera che egli ritiene “un simbolo di protezione non solo per i credenti od i portuali, ma per tutti i naviganti”. Piero Neri, che ha messo a disposizione uomini e mezzi per l’istallazione della statua, ricordando con alcuni aneddoti la devozione del nonno verso la Madonna, ha esternato la propria soddisfazione per il compimento dell’impegnativo progetto.

Un particolare invito a presenziare alla cerimonia è stato rivolto da Milani a tutti i possessori di barche. A fine conferenza è stato fatto notare al vescovo che alcuni esponenti musulmani, presenti a Livorno, hanno già richiesto di poter anch’essi erigere dei loro simboli in porto. “Non spetta a me decidere e non vedo nulla di male, come avvenne anche in occasione dell’apertura della moschea. Dobbiamo però intenderci sulla reciprocità dei doveri e dei diritti. Nel mondo vi sono oltre centocinquantamila cristiani incarcerati per motivi religiosi. Il caso di Asia Bibi madre di cinque bambini, incarcerata in Pakistan da quattro anni solo perché cristiana, è emblematico. Tutti hanno diritto a praticare la propria religione, però questi diritti non possono essere a senso unico”!

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