Incatenati in Comune. “Reddito per tutti”

Si sono incatenati ad un palo della luce in piazza del Municipio sotto al Comune di Livorno. Il motivo della protesta è sintetizzato da un manifesto che accompagna il loro gesto. “Adesso basta – si legge – Reddito, lavoro, casa, dignità. Stop privilegi, stop povertà”.
E’ questo lo slogan con il quale una decina di persone hanno deciso di manifestare così il proprio dissenso verso una situazione di “crisi e stallo totale”.
“Basta vedere intere famiglie al declino.  Tutto deriva – spiegano dalla perdita di lavoro, a seguire la casa e di conseguenza la nostra dignità. Le famiglie in strada, i bimbi soffrono. Chiediamo un reddito per tutti, in modo da poter vivere con decoro e dignità. Chiediamo aiuto a tutte le forze politiche di ascoltare questo appello per il bene di tutti. Basta vedere famiglie intere alla sofferenza. Facciamo qualcosa”.

Asia Usb –  “La cabina di regia sull’accordo di programma deve essere trasferita a Livorno. Dopo la manifestazione organizzata dal sindacato Asia-Usb di fronte alla regione Toscana ( e il successivo incontro con l’assessore Ciuoffo) oggi siamo di nuovo in piazza, a Livorno, per sostenere il gruppo di disoccupati che oggi ha deciso di incatenarsi per protesta di fronte al comune di Livorno.
La situazione per i disoccupati sta diventando insostenibile. Alle nostre legittime richieste ancora nessuna risposta è stata data.
Quanti disoccupati saranno impiegati grazie al progetto, previsto dall’accordo di programma, della Darsena Europa? A fronte di un ingente finanziamento pubblico quali garanzie sono state imposte al privato?
Si parla di una futura “ripresa” dell’economia Livornese grazie all’accordo di programma, ma fino a quel giorno le istituzioni ( Nazionali, regionali e Cittadine) come hanno intenzione di affrontare la questione dei 30 mila disoccupati? La cabina di regia territoriale sull’accordo sarà effettivamente trasferita a Livorno?”.

Comitato Livornese disoccupati e precari – “Se uno affoga, voi cosa fate? State sulla riva a chiacchierare, o gli gettate un salvagente?! A livello regionale, e tantopiù nazionale, vediamo gente che chiacchiera tanto ma non sa nulla della nostra situazione: gente che ogni mese si mette in tasca appannaggi a 4 e 5 zeri e oltre, vediamo pensioni d’oro e vitalizi mensili che corrispondono a quello che un lavoratore medio prende in un anno, stipendi di manager che sono 10 volte quello che serve per vivere; e poi sprechi a tutti i livelli, cattedrali nel deserto che sono servite solo a far lavorare le ditte degli amici per un po’, acquisti insensati di milioni per armi, e tutto questo mentre a livello locale i Comuni o sono lasciati soli a confrontarsi coi nostri problemi, o addirittura a volte osteggiati. E noi, siamo sotto le ruote di ogni carro che passa: si ricordano dei disoccupati solo sotto le elezioni, e poi ci nascondono di nuovo sotto il tappeto per non vederci più, come la polvere! Dietro ogni disoccupato c’è una tragedia che non è solo personale, ma spesso è familiare: si perde il lavoro, a ruota si perde la casa, poi quasi sicuramente si sfascia la famiglia, e chi ne soffre sono i bambini! Ma a nessuno importa dei disoccupati, quindi figuriamoci se a qualcuno importa dei loro figli! Noi cerchiamo lavoro, ma nel frattempo come facciamo a vivere, se nessuno ci butta un salvagente? Quei pochi aiuti che erano stati messi in campo per i disoccupati sono stati annullati o sospesi, e ogni giorno qualcuno oltretutto s’inventa un sistema nuovo per toglierci anche quel poco che potevamo ottenere per cercar di tirare a campare! (vedi annullamento del bonus in bolletta per l’acqua…); ma le spese no, quelle rimangono tutte, anzi, di più! Il Reddito di Cittadinanza sarebbe l’unica strada logica e percorribile da farsi a livello regionale, così come è stato fatto in altre regioni d’Italia, un obiettivo che poi andrebbe esteso a livello nazionale; ma da quell’orecchio Rossi non ci sente. In Europa tutti hanno questo sistema per sostenere chi rimane senza reddito, tranne l’Italia e la Grecia, e nessuno di loro va in bancarotta. La ricchezza anche in Italia c’è, ma è distribuita in modo che ci siano pochi straricchi e una moltitudine di poveri, ai quali si continua oltretutto a togliere anche quel poco che è loro rimasto! Una situazione del genere è una polveriera pronta a esplodere, se non si provvede ridistribuendo in modo equo i soldi che ci sono! Meno pensioni d’oro e vitalizi (concessi magari a gente in odor di mafia..), meno sprechi milionari, basta con le cricche di amichetti che si fanno favori alle nostre spalle e seminano brutture ed ecomostri inutili per tutta l’Italia, e sosteniamo chi non sa come mettere insieme il pranzo con la cena!”

 

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