Il volontariato e le competenze. Convegno Cif al Regina Mundi

Il Centro Italiano Femminile di Livorno in collaborazione con gli altri Cif della Regione Toscana e col patrocinio del CESVOT ( Centro Servizi Volontariato toscana ndr ), ha organizzato presso il Regina Mundi al Calambrone, un importante e interessante convegno su: “ Il volontariato e le competenze” perché, come ha sottolineato la Presidente Regionale del Cif, Letizia Gaudenzi ”è quanto mai necessario occuparsi in maniera innovativa delle politiche del lavoro agganciandosi al modello europeo. Il volontariato non si può più permettere di vivere di sola “buona volontà” ma sente la necessità di adeguarsi alle nuove modalità per non lasciare spazio all’improvvisazione e rendere più efficace la propria presenza nella società.” La Gaudenzi ha sottolineato come il Cif fin dalle sue origini ha sempre precorso i tempi ed anche con questo convegno, pur guardando alla crisi economica e sociale che purtroppo ha una dimensione europea e globale, ha voluto offrire delle risposte che vanno incontro ai bisogni del momento, ma che allo stesso tempo guardano alle generazioni del futuro. Il convegno è proseguito con gli interventi dell’assessore alle politiche sociali di Pisa, Sandra Capuozzo, che ha sottolineato l’importanza dell’esperienza nel volontariato per ” sviluppare una crescita relazionale venendo a conoscere il significato del sacrificio e della responsabilità che chi opera nel Cesvot tocca con mano quotidianamente. Pertanto è partito dal convegno un forte segnale rivolto ai giovani, ma soprattutto a tutte quelle figure che istituzionalmente sono preposte a fornire indicazioni ai giovani per aiutarli in una migliore crescita umana e soprattutto lavorativa, come sottolineato dalla pedagogista Sabrina Ravagnani del Direttivo Nazionale Cif che fatto presente quanto sia mai necessario ” in questo periodo dove non si muove foglia, avere una conoscenza specifica delle nuove tecnologie e sperimentazioni che consentono di essere innovativi e rendono capaci di sapersi prendere il rischio, con buoni risultati come avviene nella sua regione veneta, dove giovani imprenditori, dopo una attenta analisi del territorio, sono riusciti ad avviare imprese di agriturismo e gastronomiche o di radio-taxi. Dobbiamo sollecitare la creatività perché porta sviluppo. Bisogna saper pensare l’impensabile!”.

 

 

 

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