Il vescovo celebra il Rinnovamento nello Spirito Santo. E difende don Luciano: “Così abbiamo toccato il fondo”

di ROBERTO OLIVATO

La giornata di mercoledì 13 del vescovo Simone Giusti si è conclusa alle 21, con la concelebrazione di una S.Messa alla chiesa di San Sebastiano, per il 27esimo anniversario del movimento di Rinnovamento nello Spirito Santo nato a Livorno nell’ottobre 1987, vent’anni esatti dalla creazione del primo gruppo sorto negli Stati Uniti. Padre Giovanni Battista Damioli, parroco di San Sebastiano, nel porgere il suo saluto al vescovo, ha ricordato come il Rinnovamento nello Spirito Santo sia ormai parte integrante della Chiesa universale “la sua presenza dimostra non solo che la Chiesa li ha accolti, ma che nel movimento vede anche un aiuto. Aiuto che molti di loro portano in ospedale, in carcere e dove necessiti una parola di conforto”.
Gli aderenti al movimento si ritrovano ogni mercoledì sera per la preghiera comunitaria e l’adorazione del Santissimo ed a loro il vescovo Giusti si è rivolto. “Bisogna aprirsi alla potenza della grazia di Dio – ha detto il monsignore – perché solo nella conversione si trova la forza per allontanarci dal male che la nostra società, ricca di superficialità e falsi idoli, ci propina quotidianamente tendendo in ogni modo a giustificarli ’’. Gli esempi dell’aborto, della convivenza prematrimoniale e della leggerezza nella partecipazione ai sacramenti, hanno dato lo spunto a Giusti per ribadire quanto sia importante il carisma del Rinnovamento Nello Spirito Santo, per la conversione e l’evangelizzazione dei popoli, che gli aderenti al Movimento riescono a compiere, in aiuto alla Chiesa. Dall’aprile del 1977 dopo due precongressi annualmente il Movimento viene convocato per una sorta di raduno e quest’anno l’evento si svolgerà a Roma nei giorni dell’1 e 2 giugno allo stadio Olimpico in occasione della XXXVII Convocazione, alla presenza di Papa Francesco. Attualmente il Rinnovamento è presente in 204 Paesi ed in Italia si stima che siano circa 200.000 persone, suddivise in 1.800 gruppi fra i quali anche quello livornese in Via degli Scarronzoni 27 [email protected].

Monsignor Giusti, una domanda d’obbligo, come giudica quanto accaduto a Don Luciano Musi: la violazione di un luogo sacro e le percosse ?
‘’Una cosa assurda e preoccupante, se pensiamo che il fatto è avvenuto di pomeriggio ed all’interno di una chiesa, un tempo ritenuto luogo sicuro, dobbiamo constatare che abbiamo toccato il fondo”. Pensa che questa forma di violenza sia in parte causa della crisi economica ?
“E’ principalmente frutto di un relativismo etico, che pervade tutta la società e che ci sta portando verso la perdita di valori fondanti di ogni sana comunità”.

 

 

 

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