“Il Gender”, la bellezza di essere complementari

di Roberto Olivato

Un’ aula Ablondi piena all’inverosimile quella che domenica pomeriggio ad ascoltare Chiara Atzori dirigente medico all’ospedale Luigi Sacco di Milano, che ha trattato un tema delicato e di grande attualità, anche se poco conosciuto ai più (foto in pagina di A. Moschetti).  Il titolo “La questione del Gender maschio e femmina, la bellezza di essere complementari” ben rappresentava il tema che la dottoressa Atzori, con grande professionalità e con argomentazioni indiscutibili ha trattato l’argomento dell’ideologia Gender rappresentandone le lacune e le contraddizioni che la distinguono.
L’ideologia di origina americana sostiene il tema dell’omogenitorialità e cioè che le coppie omosessuali sono idonee al pari di quelle eterosessuali per il diritto all’adozione di bambini. A smontare questa teoria a stelle e strisce ci ha pensato l’Atzori che ha parlato di come sia impossibile paragonare le coppie omosessuali a quelle etero “ il fatto che esistano due forme differenti del corpo umano, maschile e femminile, è difficile da negare : maschio e femmina sono differenti, tuttavia nel clima scientista emerge la necessità di portare a supporto di questa evidenza una serie di dati scientifici, come si deduce anche dall’organizzazione neunorale del cervello, dove nel maschio vi è una prevalente lateralizzazione del centro del linguaggio a sinistra, mentre nella donna è rappresentato anche a destra . Partendo da queste certezze scientifiche- ha proseguito la dottoressa Attori- si deduce che A e B sono differenti e pertanto è impossibile che A+A e B+B possano essere uguali ad A+B”. Il messaggio che è emerso al termine dell’incontro è stato quello di non farsi coinvolgere in questo tipo di messaggio, frutto di strategie di lobby culturali e politiche. A chiudere il convegno l’intervento del vescovo Simone Giusti che si è detto amareggiato nel vedere il tempo che la politica dedica a queste sballate idee proponendo leggi che tendono a sgretolare la famiglia con avvenuto con l’approvazione della legge sull’aborto, sul divorzio e sulle coppie di fatto istituendo dei registri per le coppie omosessuali “ il sindaco di Livorno che si è vantato di registrare le coppie gay, ha calpestato la costituzione italiana e nel contempo ha tagliato i contributi alle mense, i problemi delle famiglie sono ignorati e della creazione di posti di lavoro non ne parla”. A chiusura del suo intervento il vescovo ha riportato una frase del cardinale Galantino segretario generale della Cei che riassume in poche parole quella che secondo lui è l’ideologia del Gender: “ una polpetta avvelenata che capovolge l’alfabeto umano “.

 

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