I 450 anni della Madonna di Montenero, ecco l’Anno Mariano e forse arriva il Papa

Ci sono tre cose di cui non puoi parlare male a un livornese: il ponce, il mare e la Madonna di Montenero. Emblemi di allegria, libertà e protezione, il livornese doc non può fare a meno di nessuno dei tre. Se la storia del ponce si perde nel mito e il mare accompagna quella di Livorno da sempre, la devozione alla Madonna riporta indietro il calendario di almeno 450 anni. Narra la leggenda che intorno al 1345 un pastore storpio avesse ricevuto il quadro di una Madonna con bambino. Qualcosa dentro di lui gli sussurrava di portarlo in cima al monte. Con la sua fede sfidò anche l’impedimento fisico e arrivò in cima al colle. La sua malattia svanì. Proprio in quel luogo nei secoli sarebbe sorto il santuario come lo vediamo oggi. La Madonna non tardò a ripagare la devozione che fin da subito i livornesi dimostrarono e nel 1564, invocata per far placare la pestilenza che aveva colpito la città, vennero esauditi. Loro, grati, proclamarono Maria Santissima di Montenero Patrona Principale di Livorno.
E’ questo l’anniversario che viene celebrato nell’anno appena iniziato. Per festeggiare la ricorrenza la Diocesi ha deciso di indire un anno giubilare mariano, anno di grazia e di riavvicinamento alla fede per tutti. Il 27 gennaio, festa del voto, ricordo del giorno in cui per intercessione della Madonna di Montenero la città fu risparmiata dal terremoto e motivo per il quale il carnevale a Livorno inizia solo dopo tale data, segnerà l’inizio di questo evento che andrà avanti fino all’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione di Maria. L’appuntamento è per le 17.30 in Piazza Grande con la recita del Rosario e l’omaggio floreale, poi la fiaccolata fino alla Cattedrale per la messa alle 18.00.
Le chiese cittadine intitolate alla Madonna (Cattedrale, Madonna, San Sebastiano con la cappellina dedicata alla Madonna di Loreto, Nostra Signora di Fatima, San Giuseppe con la Madonna della Pietà, Nostra Signora del Rosario, Santa Maria del Soccorso, Santissima Annunziata dei Greci, Nostra Signora di Lourdes, Santa Maria di Montenero, Immacolata Concezione a Castiglioncello, Santa Teresa a Rosignano Solvay, Santa Maria Assunta a Castell’Anselmo) saranno chiese giubilari, riconoscibili dal grande logo che verrà posto al loro ingresso.

Gli eventi  Ogni sabato, giorno dedicato a Maria, sarà celebrata nelle chiese giubilari la messa mariana; il terzo sabato di ogni mese il vescovo accompagnerà i fedeli in pellegrinaggio da Piazza delle Carrozze al Santuario con partenza alle ore 8. Questi appuntamenti fissi faranno da cornice a una serie di altre iniziative, la prima delle quali il prossimo 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, a cui ne seguiranno altre tra cui il 15 Maggio la Giornata del malato con la possibilità di ricevere l’unzione degli infermi. Di particolare rilievo anche la visita del quadro in ospedale e in carcere nel mese di maggio e il pellegrinaggio al santuario dei detenuti di alcuni penitenziari della Toscana a fine marzo.

L’indulgenza plenaria Durante l’anno sarà possibile lucrare l’indulgenza plenaria nelle chiese giubilari, seguendo le indicazioni previste: la confessione, l’eucarestia, la preghiera secondo le intenzioni del Papa, la partecipazione ad almeno una celebrazione giubilare e il pellegrinaggio a Montenero.

La mappa interattiva delle edicole, il concorso fotografico e di poesia  Alzando gli occhi mentre si gira in città è facile imbattersi in una delle 150 edicole mariane disseminate in giro per Livorno, 30 delle quali circa dedicate proprio alla Madonna di Montenero. A breve sul sito della diocesi sarà possibile scaricare una loro mappa e seguire percorsi per una sorta di pellegrinaggio mariano. Alle scuole verrà proposto un concorso fotografico sulla Madonna mentre il Circolo Caproni si occuperà di quello di poesia mariana, concorso interreligioso a livello nazionale.

L’arrivo del papa?  A fine conferenza stampa il vescovo Giusti fa sapere di aver avuto un colloquio con il Nunzio apostolico per l’Italia Mons. Adriano Bernardini, durante il quale gli avrebbe chiesto ancora una volta di invitare Papa Francesco a Livorno. «Mi ha risposto – racconta il vescovo – che gli impegni di Sua Sanità non sono mai programmati a lungo termine e di aspettarmi perciò, nel caso decidesse di accogliere la mia richiesta, una telefonata che mi informa che il mese successivo il papa ci farà visita».

 

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