Guarda come verrà. Nuova chiesa a Salviano con campo di calcio. La firma è del vescovo-architetto

La inaugurazione è prevista a Pasqua 2017. Non sarà solo una chiesa ma una parrocchia e si chiamerà Beata Teresa di Calcutta. 3 milioni il costo

di ROBERTO OLIVATO

come di consueto trovate il link (in questo caso alle fotoe al video) in fondo all’articolo

Una nuova chiesa a Salviano, per l’esattezza nel nuovo quartiere di Borgo di Magrignano in cui vivono circa seimila persone. L’inizio dei lavori è previsto per fine marzo 2015. La inaugurazione a Pasqua 2017. Non sarà solo una chiesa ma una parrocchia con tanto di campo da calcio, quindi aperta più che mai ai giovani, e si chiamerà Beata Teresa di Calcutta. L’ha disegnata il vescovo stesso, che è anche architetto, e lo ha fatto naturalmente pensando anche ai disabili.
Il progetto è stato illustrato all’incontro del 28 novembre in Vescovado, coordinato da Chiara Domenici – che ha visto la presenza dell’assessore Valter Nebbiai, del comandante l’Accademia Navale Ammiraglio Cavo Dragone ed altre autorità civili e militari – per permettere allo scultore Paolo Grigò, autore della Madonna dei Popoli, la statua che si erge all’ingresso del porto, di spiegare al pubblico presente le varie fasi di costruzione dell’imponente scultura, dal progetto alla realizzazione, sino alla sua installazione, non nascondendo le difficoltà incontrate nel corso della realizzazione.
La costruzione verrà a costare 3 milioni di euro. “Sarà realizzata – dice monsignor Giusti che nel frattempo ha anche pubblicato il suo ultimo libro “Corri tempo, s’avvicina la festa !” – al 75% con i fondi dell’otto per mille, avrà una capienza di 250/300 posti a sedere e circa cinquecento in piedi, comprenderà anche una nuova sede della Caritas, sei aule per il catechismo, uno spazio giochi e per la prima volta una cappella per l’adorazione perpetua, sempre aperta per chiunque voglia andarci a qualsiasi ora del giorno o della notte, con la garanzia di massima sicurezza“. Sarà orientata in direzione est/ovest per cogliere al meglio i raggi del sole e verrà costruita in mattoni rossi. Il campanile, staccato dal complesso per motivi di sicurezza sismica, sarà totalmente in cemento.

La statua in porto – A tessere le lodi sia al maestro che all’opera è stato don Giuseppe Billi, noto critico e specialista d’arte sacra che dopo aver evidenziato come anche in artisti atei, la realizzazione di opere sacre riescano a far loro scoprire ed a trasmettere, a volte inconsciamente, messaggi e simbologie divine, parlando della statua di Grigò ha sottolineato: “Questa Madonna racchiude due caratteristiche del popolo livornese: la forza e la dolcezza, infatti la statua si erge forte contro i marosi, come il carattere dei livornesi, ma nello stesso tempo ha uno sguardo dolce, invitante all’accoglienza come da secoli Livorno è sempre stata. Quell’accoglienza che anche Papa Francesco ha incoraggiato nel corso della sua visita all’isola di Lampedusa. Una bella idea, un’impegnativa opera, un amorevole messaggio”.
Prima di cedere la parola al vescovo Giusti, don Giuseppe Billi ha lanciato quello che può definirsi uno scoop di cui nemmeno monsignor Giusti era a conoscenza: “Il primo Convegno Nazionale Mariano avvenne a Livorno nel 1895 grazie ad un’idea del parroco di Nugola”.

 

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