Giornata per la vita, intervista all’europarlamentare Casini

di Roberto Olivato

Fu nel 1978 che venne istituita dalla CEI una giornata dedicata alla difesa della vita, sin dal concepimento, per “educare all’accoglienza della vita e combattere l’aborto ed ogni forma di violenza esistente nella società contemporanea”. Questa presa di posizione della CEI, nacque all’indomani dell’approvazione della legge 194 del 18 maggio 178 che legalizzava l’aborto. D’allora sono passati molti decenni e domani 2 febbraio sarà celebrata la 36esima ‘’Giornata per la Vita ’’. A seguito dell’iniziativa della CEI venne promosso dal Movimento per la Vita (a Livorno è presente in via Bernardina 17 ed è uno dei componenti della Segreteria Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali ndr) un referendum per l’abrogazione della legge 194, che però venne respinto dagli elettori. Presidente del Movimento per la Vita, che aderisce al Forum delle Associazioni Familiari, è l’europarlamentare onorevole Carlo Casini.
Onorevole Casini, sono ormai 36 anni che viene celebrata la giornata per la vita, avete ottenuto di risultati?
Non è senz’altro con un Movimento che si può fermare una legge, ma siamo riusciti a sensibilizzare l’opinione pubblica tanto che nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea, si è appena conclusa la raccolta di firme per un’iniziativa denominata UnoDiNoi.

Qual è lo scopo di questa nuova iniziativa?
Di rinnovare la questione antropologica, ricordando che ciascun essere umano è sempre uno di noi e questo dovrà essere il tema rifondativo dell’Europa.

Onorevole Casini, oltre alla battaglia antiaborista o a quella contro la fecondazione artificiale, la difesa della vita dovrebbe riguardare anche quella di tante persone, in attesa della condanna a morte, chiuse in diversi carceri del mondo per vari reati o motivi di religione come Asia Bibi, detenuta in Pakistan da tre anni, cosa state facendo? 
Premesso che non portano a nessun risultato, manifestazioni di piazza o gesti estremi, penso che l’unica strada sia quella del dialogo ed in tal senso stiamo lavorando, come facemmo nei confronti di Paula Cooper una quattordicenne condannata a morte nello stato dell’Indiana, che prevedeva la pena capitale sino dall’età di dieci anni. Assieme ad altri movimenti riuscimmo a far uscire dal braccio della morte la piccola Paula, che oggi è una donna di 44 anni.

La difesa della Vita si dimostra essere una difficile guerra, specie quella contro l’aborto, perché?
È facile sentirsi coerenti con le “gloriose carte della nostra raggiunta maturità umana” chiedendo la eliminazione o almeno la sospensione delle condanne a morte dei soggetti ritenuti colpevoli di gravi reati. Costa poco alzare la voce su questo. Anzi si va sui giornali e si ottiene l’applauso a poco prezzo. Così ogni ricorrenza della Dichiarazione dei diritti umani diviene occasione per rinnovare la richiesta (giustissima alla quale non da ora ci siamo uniti) d’abolire nel mondo la pena di morte. Ma chi si alzerà in piedi a chiedere l’abolizione della condanna a morte di milioni di innocentissimi bambini non ancora nati?

A Livorno la Diocesi ha voluto abbinare alla 36esima giornata per la vita, anche la 18esima giornata della Vita Consacrata, che vedrà il vescovo Simone Giusti celebrare la S.Messa alle ore 18,30 in Cattedrale per lodare e ringraziare il Signore per il dono delle diverse vocazioni di vita consacrata e perchè ogni forma di vita incontri solidarietà e sostegno.

Programma

Ore 18 Chiesa della Purificazione (via della Madonna)

Inizio processione verso la Cattedrale

18,30 S.Messa presieduta dal Vescovo Simone Giusti

Rinnovo delle promesse dei Consacrati

Conferimento Ministero del lettorato al seminarista Francesco Paone

Presentazione di una famiglia in partenza per un’esperienza in missione

 

 

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