“Ferro”, sul palco contro la violenza sulle donne
Si intitola “Ferro” ed è lo spettacolo in programma venerdì 6 marzo alle 20,30 al Teatro Solvay di Rosignano che andrà in scena per supportare il Progetto Codice Rosa a favore della tutela delle donne vittime di maltrattamenti e violenze. L’iniziativa è patrocinata dal Rotary Club di Castiglioncello e Colline pisano- livornesi, Livorno Mascagni, Rosignano Solvay, Cecina-Rosignano, Piombino, Soroptimist International Club di Livorno , Costa Etrusca , Piombino e da Soroptimist International Italia,Fidapa Club di Cecina e Lions Club di Piombino. Il coordinamento è fatto dal Rotary Club di Castiglioncello e dal Soroptimist Italia con il Club di Livorno.
Come in tanti ormai sapranno il Codice Rosa è un progetto che nasce nel 2010 a Grosseto da un’idea di una dottoressa del Soroptimist, che si è esteso alle varie Asl della Toscana fino a diventare un operativo protocollo di legge della Regione Toscana dal 2014. http://www.regione.toscana.it/ -/codice-rosa
Inoltre altre Regioni italiane stanno seguendo l’ esperienza toscana creando così una filiera di segnalazione, cura e custodia delle persone oggetto di violenza. Lo scopo è quello della difesa e tutela ma anche quello del far emergere la denuncia dei casi gravi e ripetuti presso gli organi di Polizia e le Procure giacchè, ancor oggi, traspare solo il 2% dei casi reali. Molto è ancora da fare per allargare ed implementare l’ organizzazione estendendola dagli attuali presidi sanitari di Pronto Soccorso anche alle Farmacie,i Commissariati , le strutture scolastiche , i medici di base etc.
Per far questo occorre organizzare dei corsi formativi specifici con l’ ausilio delle Asl, psicologi , Ordine dei medici, Ordine dei Farmacisti etc. Il progetto prevede anche il supporto a strutture di accoglienza per le vittime.
L’ iniziativa del 6 marzo nasce per diffondere la conoscenza di questo progetto e per sensibilizzare il pubblico e la società civile al problema della violenza e del femminicidio.
Lo spettacolo proposto è intitolato “Ferro” ed è una piece teatrale molto intensa , coinvolgente e scorrevole ,come si può leggere nella scheda allegata, su testo di Francesco di Chio, regia di Marco Mattolini e musica di Ugo Dorato. Blas Roca Rey e Monica Rogledi sono i superbi interpreti in scena. L’ importanza del tema trattato ed il largo respiro del progetto spero trovino il giusto apprezzamento dei media , della critica e del pubblico.
“Ferro”, la scheda –Un uomo, nella prigione in cui è rinchiuso per omicidio, ripercorre e ricostruisce la notte che ha cambiato per sempre la sua esistenza. La notte in cui, quattro uomini mascherati, violentarono fino alla morte la sua compagna. Le parole e le azioni del protagonista danno vita a un terribile viaggio verso l’elaborazione di un dramma devastante (difficile anche da ricordare) che lo porterà alla consapevolezza che soltanto affrontando i propri fantasmi si può
ricominciare a vivere, soltanto affrontando i propri incubi ci si può sentire davvero nuovamente liberi di sognare.
E’ un viaggio ad ampio respiro, che lascia spazio al ragionamento, all’immaginazione e soprattutto all’analisi di una società al contempo piena di bellezza e violenza; una società artefice delle contraddizioni che mette in mostra, attraverso cui “alleva” le sue creature. Un viaggio fatto anche di sentimento, passione e verità; vissuto attraverso gli occhi di un personaggio coraggioso, guerriero non per scelta, artefice di tanti errori, che evoca a tratti la figura femminile centrale della sua vita che rappresenta per lui la purezza, l’imperfezione (umana e della società), il passato e infine la via per il futuro. Dopo i lavoretti in cuoio, dopo il calcio nella squadra del penitenziario, il protagonista approda in un luogo mai frequentato prima: la biblioteca e scopre con sempre maggiore passione la lettura, conosce opere narrative che finirà per citare con acuta ingenuità, sceglie le parole chiave che descrivono il suo percorso nella memoria. E proprio la biblioteca sarà il contenitore che
contiene i vari luoghi deputati del ricordo: l’occasione del primo incontro, il rapporto con il vecchio nonno, il caffè parigino dello sbocciare della storia d’amore, la camera d’albergo della passione che suggella l’incontro fra i due, fino alla casa invasa dai balordi autori dello stupro e luogo del delitto.
Questo è “Ferro”, testo inconsueto di un giovane autore romano, che, con cruda e violenta poeticità, attraverso un linguaggio moderno e asciutto, è alla base di un progetto artistico interessante, che unisce sensibilità generazionali diverse nella costruzione di una proposta innovativa e accattivante, che affronta e analizza tematiche di grandissimo spessore come la morte, l’amore, il femminicidio e la giustizia, partendo però dalla semplicità di un gesto come quello che un pomeriggio di un giorno qualunque fece innamorare i nostri due eroi di tutti i giorni.
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