Alma Pace, il vescovo: “Non tutto è perduto”

di Roberto Olivato

Anche se l’Alma Pace, la struttura presente in via Vespucci ad Antignano, era poco conosciuta ai più, per molti era il punto di riferimento per vacanze o brevi soggiorni. E’ di pochi giorni fa la notizia che la cooperativa che gestiva la casa, avrebbe ricevuto l’ordine di chiusura dell’attività da parte della diocesi di Piacenza, proprietaria dell’immobile, per una pesante situazione fallimentare. A seguito della chiusura, i dipendenti della cooperativa  sociale Alma Pace si sono trovati senza lavoro ed i media hanno riportato le lamentele degli stessi, circa  la mancata volontà della diocesi livornese di volerli riassumere.
Per capirci qualcosa in questa apparentemente intrigata vicenda, abbiamo sentito il vescovo Simone Giusti al termine della S.Messa celebrata a San Sebastiano per il conferimento delle Cresime.

Monsignore c’è un futuro per gli ex dipendenti di Alma Pace?
“Abbiamo ricevuto la struttura in comodato d’uso per tre anni e l’abbiamo riportata alla sua iniziale funzione e cioè a casa si esercizi spirituali.”
Quindi non ci sarà alcuna speranza di reintegro del personale?
“Al momento è importante abbattere i debiti, come diocesi di Livorno per spirito collaborativo, ci siamo accollati il pagamento delle bollette Enel che ammontano ad alcune decine di migliaia di euro, il resto del debito accumulato dall’ex Cooperativa, è a carico della diocesi piacentina che dovrà appianare circa un centinaio di migliaia di Euro”.
Quale pensa sia stata la causa o le cause che hanno portato a questa situazione?
“Non voglio addentrami in analisi od ipotesi, prendo atto dello stato dichiarato dalla diocesi di Piacenza.”
Crede quindi che una volta risanato il bilancio i dipendenti potranno rientrare nei loro posti di lavoro?
“Non ho mai chiuso su questa possibilità anzi, parlando con alcuni di loro ho detto che qualora arrivino richieste d’alloggiamento da parte di gruppi, sarà necessaria una loro presenza per la gestione della struttura, limitata al periodo di presenza degli ospiti. Questo è senz’altro meglio che niente, poi periodicamente un minimo di manutenzione andrà fatta, come ad  esempio la cura dei giardini, quindi vedremo di rendere meno pesante, per alcuni di loro, la mancanza di lavoro”.

La segreteria del vescovo di Livorno comunica che per i laici che desiderassero usufruire dell’Alma Pace, sarà necessario prenotarsi telefonando allo 0586-276225/29 ed inviando una e-mail a [email protected].

Riproduzione riservata ©