Alla Caritas il 9% dei cittadini. I dati

di Roberto Olivato

Alla Caritas di Livorno ricorre il 9% della popolazione, dietro a Firenze (6.464 pari al 25,5% del totale regionale), e Prato (3.248; 12,8%) e Livorno (9%).. Questo il dato che emerge dal dossier “Quando disoccupazione e precarietà abitativa spingono ai margini”, che la Caritas Toscana ha presentato nei giorni scorsi alla sede della regione e che Toscana Oggi, come si può leggere sul sito della nostra diocesi, ha riportato dettagliatamente. Dalla lettura dei numeri si nota che aumenta soprattutto il numero dei disoccupati, i nuovi poveri, che sono stati il 76,4% del totale. L’altro grande problema è la precarietà abitativa: quasi il 10% vive in case abbandonate, roulotte, in auto o dorme nelle sale d’attesa. Sono queste le principali emergenze messe in luce dal Dossier Caritas 2014 sulle povertà in Toscana, dove sono presenti 152 centri d’ascolto ed ai quali nel 2013 si sono rivolte oltre 25 mila persone, la maggior parte donne (il 56%).

In Toscana dati 2009 le famiglie in povertà relativa erano 90 mila il 5,5% dato che ci poneva al quint’ultimo posto nazionale, ma in crescita costante. Gli stranieri sono ancora la maggioranza 68,1%, ma è in costante crescita il numero degli italiani. Una persona su cinque è seguita dalla Caritas da almeno sei anni: segno di un preoccupante consolidamento della povertà, dove i nostri concittadini hanno ormai superato gli stranieri nel numero di visite ai centri: 4,72 per ogni italiano, contro il 3,90 degli stranieri e questi dati la dicono lunga sul persistente stato di crisi che stiamo attraversando. Focalizzando meglio i numeri emerge che il 56% degli utenti che nel 2013 hanno bussato alle porte di Caritas (14.194 persone) sono donne.
Si denota anche un restringimento della forbice tra italiani e stranieri che è verosimilmente da ricollegare alla crisi economica degli ultimi sei-sette anni e al lento ma costante scivolamento verso la povertà di fasce crescenti di popolazione italiana, fino a poco tempo fa escluse da questo pericolo. Nel 2012 sono state 1.700.00 le famiglie al di sotto della soglia di povertà per un totale di 4.800.000 persone. Fra i “nuovi poveri” gli italiani sono il 32,1% e gli stranieri il 67,9%. Le comunità straniere più numerose fra i “nuovi poveri” sono Romania (25,3%), Marocco (14%) e Albania (10,8%). La percentuale complessiva di disoccupati sale, fra i “nuovi poveri”, all’80,5%. Altri dati significativi sono rappresentati dall’età media di chi si rivolge alla Caritas 43 anni ed il 47,8% non è coniugato. Chi si dichiara disoccupato è passato dal 74% del 2012 al 76,4 del 2013, un dato che purtroppo è in costante crescita.

 

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