Adolescenti in barca a vela per vincere il disagio, “Invertiamo la rotta” compie 3 anni e si rilancia
Alle attività di Invertiamo la rotta hanno infatti partecipato alternandosi, 13 ragazzi livornesi, 2 dei quali in carico anche al Centro Giustizia Minorile di Firenze
di EVA PACHETTI E MIREA SIGNORINI
Diciotto uscite infrasettimanali propedeutiche, 23 giornate di navigazione d’altura, 5 sessioni di manutenzione della barca ed esplorazione delle professioni della nautica. Poi un’esperienza di assistenza di regata per i 4 giorni dell’ultimo Gran Premio d’Italia Mini 6.50 attraverso l’Arcipelago toscano, la partecipazione alla veleggiata solidale Marelibera-Uvs in concomitanza col Tan 2013 e una visita con navigazione a bordo del maestoso Clipper Ranstaad sbarcato a Livorno nel giugno 2012. In parallelo, due inserimenti in borse lavoro con tutoraggio e relative verifiche con i datori di lavoro. E, infine, per i partecipanti senior, quattro corsi patente nautica. Il tutto correlato da regolari colloqui individuali con i ragazzi e riunioni di raccordo con gli enti preposti. E’ solo una sintesi, accompagnata dai numeri, di quello che sono stati questi tre anni di Invertiamo la rotta a Livorno. Ma per il progetto triennale interregionale per minori a rischio, promosso dall’associazione genovese Matti per la Vela Onlus a partire dal 2010 in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune e al quale hanno via via aderito diversi enti, supportandolo e arricchendolo, è tempo di bilanci e di rilanci per il futuro.
Alle attività di Invertiamo la rotta hanno infatti partecipato alternandosi, 13 ragazzi livornesi, 2 dei quali in carico anche al Centro Giustizia Minorile di Firenze e mentre lo zoccolo duro si prepara ad affrontare l’esame per la patente nautica messa a disposizione dalla Lega Navale Italiana sezione di Livorno nell’ambito di un più ampio protocollo di collaborazione, Matti per la Vela e gli enti coinvolti stanno perfezionando l’attivazione di un nuovo percorso che coniughi gli obiettivi di Servizi, Giustizia Minorile, Lega Navale, territorio e, ovviamente, dei minori livornesi. Con l’auspicabile concorso di nuove forze esterne accanto a quelle che hanno sostenuto questi anni di Invertiamo la rotta, come per esempio la Cooperativa 8 marzo che ha fornito buona parte delle cambuse o lo Yacht Club di Livorno che ha messo a disposizione le sue imbarcazioni J24 e un istruttore per le uscite infrasettimanali propedeutiche alla navigazione d’altura o ancora tutti i volontari che hanno accompagnato i ragazzi nel loro percorso o hanno sostenuto il progetto in alcune delle fasi più delicate.
Senza contare che la nuova fase del progetto prevederà il coinvolgimento, con l’inserimento nello staff, di alcuni dei vecchi partecipanti. “Invertiamo la rotta è sentirsi parte di una famiglia che nella realtà non ho mai avuto…è un momento in cui si creano legami di unione e di affetto; il mare mi dà serenità e sicurezza”, dice una di loro. Per un altro, invece, “questa è stata una bella esperienza, dove si sono creati momenti speciali … aiutandosi ognuno con le proprie esperienze di vita”. Qualcun altro ancora, poi, accanto alla “magia” e ai “momenti bellissimi”, della barca a vela valorizza il fatto che “mi ha aiutata a crescere e a sviluppare le mie potenzialità”. Potenzialità ancora più esplicite per un altro membro del nostro giovane equipaggio che dichiara senza mezzi termini: “Da quando vado in barca a vela ho messo in funzione il cervello!”
“E’ stata un’avventura molto intensa che stiamo ancora rielaborando, ma siamo pronti a rinnovare la scommessa alzando la posta, forti del sostegno delle tantissime persone, enti e associazioni che l’hanno resa possibile, a partire dalla Fondazione De Agostini”, commenta lo staff di Matti per la Vela per Invertiamo la Rotta. “L’uscita in barca è stata un’esperienza di socializzazione, ha rappresentato un nuovo modo di stare insieme, valorizzando i percorsi di autonomia. Ci è sembrato che anche un singolo evento, una singola uscita in barca, possa funzionare su ragazzi particolarmente difficili, come veicolo di motivazione a riprendere progetti educativi personali – sintetizzano la dirigente Servizi Sociali del Comune di Livorno Senia Bacci Graziani e la responsabile Servizio Sociale Professionale, Susanna Malfanti – Per i giovani che sono riusciti ad arrivare fino in fondo, all’esperienza umana di avventura e di viaggio, si è aggiunto un bagaglio di competenze umane e professionali che a nostro avviso hanno il valore di accrescerne l’autostima e offrire reali chance future di occupazione. La possibilità di riuscire in un mondo difficile come quello del mare ha infatti incentivato i ragazzi a impegnarsi in quello di terra, che è altrettanto difficile seppure in modo diverso”.
Sul fronte economico, Invertiamo la rotta 2011-13 è stato interamente finanziato da Matti per la Vela Onlus e dai suoi sostenitori, a partire dalla Fondazione De Agostini, senza trascurare un folto parterre di aziende (l’elenco completo è disponibile sul sito www.mattiperlavela.org) che ogni autunno ha generosamente donato all’associazione i loro prodotti che sono stati rivenduti al pubblico nel corso di un mercatino benefico annuale
Il giorno 16 ottobre alle 11.30 presso la sala per consiliare Luciano de Majo si è tenuta una conferenza riguardante un progetto triennale interregionale denominato “Invertiamo la Rotta” per minori a rischio, interamente finanziato e promosso dall’Associazione genovese Matti per la Vela Onlus che a partire dal 2010 è in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune.
Alle attività hanno partecipato 13 ragazzi livornesi due dei quali in carico al Centro Giustizia Minorile di Firenze. La Lega Navale Italiana sezione di Livorno ha inoltre offerto ai ragazzi un corso gratuito per il conseguimento della patente nautica .
Hanno contribuito al progetto anche la Cooperativa 8 Marzo che ha fornito buona parte delle cambuse e lo Yacht Club Di Livorno che ha messo a disposizione le sue imbarcazioni J24 e un istruttore per le uscite infrasettimanali propedeutiche alla navigazione di altura. Numerosa l’affluenza poi di volontari che hanno accompagnato i ragazzi nel loro percorso.
Durante la conferenza sono intervenute GAIA …. E LAURA….. (Non sappiamo i cognomi) colonne portanti del progetto seguite poi da Camilla Chelli che ha illustrato la sua diretta esperienza nel progetto e le finalità di quest’ultimo mediante un video che ha inoltre messo in luce la
scia di positività trasmessa ai ragazzi.
A conclusione sono intervenute Senia Bracci Graziani, dirigente servizi sociali del comune di Livorno, la responsabile del servizio sociale professionale Susanna Malfanti e Luigi Pullaro in sostituzione dell’ammiraglio Armando Leoni presidente della Lega Navale, sezione Livorno.
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