A rischio i pacchi alimentari per 100 famiglie
di Roberto Olivato
Hanno destato scalpore, fra i fedeli presenti alla messa di domenica mattina alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, le parole pronunciate dal parroco padre Gabriele Bezzi nel corso dell’omelia. Lo spunto il parroco lo ha tratto dalla lettura del Vangelo che parlava del miracolo della moltiplicazione dei pani, comunicando ai presenti che il Banco Alimentare di Firenze che da anni distribuisce pacchi per famiglie bisognose della parrocchia, per il mese di luglio senza alcun ragionevole preavviso e motivazione, ha deciso di sospenderla, mettendo in crisi più di trecento persone che dai quei pacchi traggono parte della loro sopravvivenza.
Padre Gabriele che cosa è successo?
“Nella nostra parrocchia oggi abbiamo vissuto una sorta di anti Vangelo infatti, mentre la lettura odierna ci poneva di fronte ad un Gesù che distribuisce il pane ai discepoli e da questi sino all’ultimo dei poveri, il Banco Alimentare, ente preposto ad aiutare i più bisognosi, ci ha dimostrato come quelle mani amorose del miracolo, siano rimaste ferme a duemila anni fa”.
Che cosa vi è stato detto in merito al diniego?
“A causa della mancanza di volontari non potevano essere distribuiti i pacchi e questo sino a fine settembre, le sembra umano tutto questo? I pacchi sono derrate alimentari, non giocattoli o gioielli. Con quale superficialità un Ente preposto ad alleviare le sofferenze di famiglie bisognose, si permette di dire che queste persone devono aspettare sino a fine settembre? Dov’è la solidarietà?”
Per cercare di chiarire meglio la situazione abbiamo sentito Marco Tommasi direttore del Banco Alimentare.
Direttore a Livorno c’è una parrocchia a cui non consegnerete i pacchi di luglio, ponendo in grande difficoltà cento famiglie.
“Questa situazione si ripete purtroppo da diversi anni. Quando nel periodo estivo i volontari vanno in vacanza, ci troviamo in serie difficoltà a mantenere il servizio, sino a settembre quando il personale rientra”.
Voi offrite un servizio e come tale questo deve essere sempre garantito altrimenti non è più un servizio ma un passatempo. Provi a fare un gesto di buona volontà.
“Assolutamente si, anche perché il problema è scaturito da un’errata comunicazione del nostro corriere che ha avvisato la parrocchia solo un giorno prima anziché a fine giugno come da noi segnalato. Ad ogni modo posso garantire che entro fine il mese di luglio quelle famiglie della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo riceveranno i loro pacchi”.
Promessa?
“Di più, un impegno che cancellerà il disguido causato involontariamente.”
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