Studenti e genitori: no settimana corta

In programma un referendum: un questionario per poter raccogliere le opinioni della generalità degli studenti nelle scuole livornesi

La “Rete degli studenti medi”, rappresentata da Vittorio del liceo Enriques e Cecilia e Carlo del Niccolini Palli, con il sostegno della Cgil, ha indetto una conferenza stampa per poter esprimere il loro parere contrario nei confronti della decisione della Provincia di Livorno riguardante la settimana corta nelle scuole (leggi qui anche la lettera di protesta dei genitori). Questo provvedimento  prevederebbe un giorno di chiusura in più, e un incremento delle ore negli altri giorni, il tutto a partire dal prossimo anno scolastico.
Nello specifico hanno espresso il loro rammarico nei confronti delle istituzioni per non aver coinvolto nelle consultazioni le parti interessate, ovvero docenti e studenti.
Ma cos’è la “Rete degli studenti medi”? Si tratta di un insieme di associazioni di studenti delle scuole superiori, presente in tutta Italia, e attiva a Livorno da circa 2 mesi, anche se non ancora in maniera ufficiale (l’assemblea fondativa si svolgerà il prossimo 18 aprile). Un’organizzazione indipendente dai partiti, che ha lo scopo di far valere i diritti degli studenti; in sostanza un sindacato. “Abbiamo organizzato questo incontro per cercare un dialogo con le istituzioni, e far arrivare la nostra voce alla cittadinanza – dice Carlo del liceo classico Niccolini-Palli- Alle assemblee a cui abbiamo partecipato si è constatato che mediamente gli studenti sono sfavorevoli alla settimana corta, ma a prescindere dall’essere contro o meno, ciò che infastidisce è il fatto che siamo stati tenuti fuori dalle consultazioni”. Cecilia, anche lei studentessa del classico, ha aggiunto come “abbiamo dei ragionevoli motivi per considerare la settimana corta sbagliata, poichè rappresenterebbe un disagio per gran parte degli studenti. Vogliono omologarci agli altri paesi europei, ma non basta togliere un giorno di scuola; dovrebbero riformare tutto il sistema educativo”.
Gli studenti hanno inoltre in programma una sorta di referendum: un questionario per poter raccogliere le opinioni della generalità degli studenti nelle scuole livornesi. Un’idea che ha il fine di portare la voce degli studenti non solo alle istituzioni, ma anche alla comunità.

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