In arrivo nuovi docenti di sostegno. Messa del vescovo
di letizia
Il problema delle riduzione delle ore di sostegno colpisce da anni le scuole italiane e, di conseguenza, anche gli istituti livornesi si trovano a dover fronteggiare questa delicata questione (clicca qui per leggere le parole del vescovo nel corso della messa per il nuovo anno scolastico).
Proprio il 2 ottobre era all’ordine del giorno della settima commissione consiliare (cultura) l’audizione del dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia di Livorno Luigi Sebastiani e dell’Asl rappresentata da Maria Teresa Toler, responsabile della neuropsichiatria infantile. Da parte sua la vicesindaco Stella Sorgente ha affermato che per quanto riguarda le ore di sostegno negli asili nido, nelle scuole materne e nei centri dell’infanzia non sono state tagliate, nonostante la variazione di bilancio che è stata dovuta compiere e che il budget riservato all’educativa specialistica è rimasto invariato, 260mila euro, a quello che veniva erogato negli scorsi anni. Anche Sebastiani ha parlato di ‘relativa contentezza’: “Entro la prossima settimana arriveranno ulteriori posti in deroga. A luglio avevamo il 20% di situazioni non certificate riguardo ai bambini che dovevano ricevere il sostegno – ha affermato il dirigente dell’ufficio scolastico – oggi siamo passati al 5,8%. Bisogna ricordare che nell’intero territorio provinciale ci sono 1157 tra bambini e ragazzi con necessità del sostegno, con un aumento rispetto a due anni fa di 210 alunni diversamente abili. Nelle prossime settimane arriveranno altri posti di insegnante di sostegno in deroga, in tutto ne avremo 542, in modo così di mantenere il rapporto un docente ogni due bambini, cercando di dare la priorità, tenendo conto della gravità, a scuola dell’infanzia ed elementare”.
Tuttavia a rendere più complicata la situazione c’è la lunghezza delle liste d’attesa per il rilascio delle certificazioni per il riconoscimento della disabilità. Come ha spiegato la dottoressa Toler il reparto di neuropsichiatria infantile nel 2013 ha seguito 1800 minori, di cui 600 disabili,(pari al 7-8% rispetto al 3-4% della media regionale): “I tempi di attesa prima arrivavano a un massimo di tre mesi, mentre adesso arrivano anche a nove mesi – ha commentato Toler – soprattutto nella fascia 6-10 anni, ma stiamo valutando di dare la priorità per l’accoglienza in base all’età”. A ciò si aggiunge la difficoltà di verifica del Piano educativo individualizzato, documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l’alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione: “ I P.e.i fino al 2013 erano assicurati a tutti – ha aggiunto Toler – e venivano verificati in 2 o più occasioni nelle situazioni più gravi, tuttavia l’introduzione della normativa, nel dicembre 2012, sui Bisogni educativi speciali ha complicato ancor di più la questione. A seguito di ciò è stato formato un gruppo di lavoro interistituzionale provinciale con esponenti delle istituzioni, della scuola in cui contiamo di fare entrare a breve anche le famiglie dei bambini con disabilità e associazioni per migliorare meccanismo dei piani individualizzati”.
La discussione – Secondo Marco Ruggeri capogruppo del Pd “ non è possibile che ogni anno ci si ritrovi in una situazione non degna di un paese civile. Su questi temi serve un raccordo istituzionale e chiedo che in tempo brevissimi siano ascoltati associazioni, sindacati e tutti coloro che ne faranno richiesta per avere un quadro più ampio possibile della situazione, per provare a fare ciò che è nelle nostre competenze”. Andrea Raspanti, Buongiorno Livorno, pur apprezzando lo sforzo di Sebastiani di ‘strappare deroghe’ sostiene che si debba “portare avanti un progetto condiviso e al contempo rispondere alla situazione emergenziale. Ci sono famiglie i cui bambini non hanno il sostegno, verifica dei Pei, attrezzature, personale qualificato a seguirli. Per quanto mi riguarda propongo di convocare gli stati generali per i bambini disabili e l’istituzione, come già c’è a Pisa, del garante delle persone disabili”. Alessandra Rossi del Movimento 5 stelle ha parlato sia come consigliera sia come docente: “ Nelle scuole spesso le norme non vengono rispettate, come per esempio nella composizione delle classi: in classi di 30 alunni vengono messi 1 o 2 ragazzi con grave disabilità quando il massimo consentito sarebbe 22”. Al termine del dibattito ha avuto modo di prendere la parola, in rappresentanza di associazioni e genitori, anche Angela Candiello che ha chiesto la creazione di un tavolo comunale sulla disabilità che trovi un accordo sulle competenze sanitarie, sociali e scolastiche. Quello di ieri è stato tuttavia solo il primo passaggio in commissione, la discussione relativa al taglio delle ore di sostegno proseguirà anche nei prossimi giorni, già a partire dalla settimana prossima, quando probabilmente sarà convocata una nuova commissione, si ipotizza insieme con la quinta commissione consiliare che si occupa del sociale, dove all’ordine del giorno ci sarà l’audizione delle associazioni e dei rappresentanti dei genitori.
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