Nuovi progetti europei per il Vespucci

Rendere cittadini europei consapevoli utilizzando lo strumento linguistico come mezzo per raggiungere tale obiettivo: è questa la finalità dei nuovi progetti europei presentati, nel corso di un seminario organizzato dall’Istituto Vespucci-Colombo di Livorno, scuola-polo provinciale di Europa dell’Istruzione.
In realtà più che di progetti europei, sarebbe più corretto parlare di Progetto Europeo, in quanto chi ha sentito parlare almeno una volta di Erasmus, Comenius, Grundvig, Edulink, perderà traccia di questi nomi e avrà a che fare con Erasmus + (Plus) , il nuovo, grande contenitore all’interno del quale istituzioni scolastiche di vario ordine e altri enti troveranno l’azione che a loro compete.
Ad illustrarne tutte le caratteristiche, sia progettuali che amministrative, sia didattiche che di formazione e di mobilità per docenti, alunni e scuole, un pool selezionato di esperti, chiamato dalla dirigente Prof. Cristina Grieco e dalla prof. Raffaella Pasquali, responsabile dell’Internazionalizzazione dell’IIS: la dott.sa Laura Nava di Indire, la dott.sa Donatella Santosuosso dell’AEF (Accademia Europea di Firenze), la prof. Simona Bernabei, referente pedagogica regionale Etwinning presso Usr Toscana, la dott.sa Paola Conti DSGA Istituto Leonardo da Vinci di Firenze, la dott.sa Laura Borlone, dell’Agenzia Nazionale Erasmus+Isfol, le prof. Lucia Cavazza e Victoria Lynough del Liceo internazionale Machiavelli di Firenze, insieme ad alcuni docenti interni , la prof. Marta Sanz, la prof. Gianna Righi, la prof. Santa Giannone e la stessa prof. Pasquali, che hanno portato le loro esperienze in materia di progetti internazionali. e agli alunni che, negli anni passati, hanno partecipato a questi progetti.
La premessa per spiegare le novità che Erasmus+ porta è il cambiamento di priorità: da ambito nazionale ormai si pensa in ottica internazionale, con l’obiettivo di ridurre l’abbandono scolastico, a consolidare le competenze di base e migliorare la professione insegnante

Quali, dunque, gli scenari che si aprono di fronte alle scuole? Molteplici, a detta delle esperte intervenute, in particolare mobilità a livello individuale per migliorare l’apprendimento (formazione in servizio per i docenti), ma anche mobilità per la scuola e per alunni che potranno frequentare scuole europee per periodi fino a dodici mesi , spesso grazie a partnerariati fra scuole, fra docenti sia reali che virtuali, sempre utilizzando lingue veicolari con lo scopo di interagire con altre culture e aprirsi alla cooperazione internazionale.
Le criticità? Sicuramente, come è stato sottolineato dai relatori, la difficoltà di tradurre queste esperienze in conoscenze, abilità e competenze. Tuttavia esistono già degli strumenti che la scuole possono e, devono, adottare per dar modo agli alunni – ma non solo – di veder riconosciute , sotto forma di crediti o competenze, queste esperienze.
Oltre che di Erasmus+, il seminario del Vespucci-Colombo, ha illuminato anche sulla metodologia Clil, su cui da anni di dibatte, mostrando buone pratiche già in corso in altri istituti toscani e Etwinning, ovverosia come lavorare con colleghi di altre nazioni utilizzando le nuove tecnologie, senza allontanarsi dalla scuola di appartenenza, senza bisogno di essere esperti informatici.

Riproduzione riservata ©