“Noi come in Turchia”, studenti in gonna

“Una minigonna non può giustificare uno stupro. Noi come in Turchia”. “La violenza sulle donne è un problema degli uomini” e “Smettila di dire in fondo mi vuol bene”. Con questi striscione i ragazzi della Terza C, indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing dell’ITC Vespucci, hanno sfilato il 14 marzo insieme a quelli della Quarta B e ad oltre 50 festanti bambini della scuola primaria Carducci che hanno animato la prima parte della manifestazione. Alla manifestazione era presente anche Ida Mattei, la sorella di Teresa Mattei, la donna partigiana che prese parte nel 1946 all’assemblea costituente. L’occasione è stata la marcia non competitiva dal titolo “In cammino verso la parità”, organizzata dal Coni di Livorno in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità della Provincia, svoltasi fra la Terrazza Mascagni e la Rotonda. “Noi come in Turchia” ha significato che i ragazzi maschi si presentassero alla marcia vestiti con gonna, esattamente come hanno fatto in Turchia gli uomini qualche settimana fa sfidando i pregiudizi di coloro che li hanno visti e dimostrando coraggio e solidarietà con le compagne femmine che tenevano lo striscione.
“Una scelta coraggiosa che i ragazzi hanno accolto con entusiasmo”, ha dichiarato la professoressa Patrizia Garsia, referente dell’iniziativa per il Vespucci. L’iniziativa ha visto la partecipazione anche di tre classi dell’istituto Colombo. Alla marcia, dal valore altamente simbolico, hanno partecipato tutte le scuole superiori della città, ognuno portando un suo contributo artistico o letterario, nonché artisti cittadini quali Emanuele Barresi, Claudio Marmugi, Simone Lenzi.

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