Nidi e scuole, Sorgente: “La situazione è migliorata”

di Giulia Vicari

“Intendiamo fare dei chiarimenti relativi ai dati in nostro possesso che vogliono fare chiarezza e tranquillizzare le famiglie relativamente al benessere e alla sicurezza dei bambini nei servizi educativi perché il volantinaggio che è stato fatto in questi giorni fuori dai nidi e dalle scuole dell’infanzia magari potrebbe portare qualche fraintendimento”. Così la vicesindaco Stella Sorgente sulle dichiarazioni di Cgil e Uil sul presunto mancato rispetto del parametro di legge educatore/bambino e alle presunte mancate sostituzioni del personale di ruolo assente che hanno condotto allo stato di agitazione del personale docente. “Noi in un clima di assoluta collaborazione con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo avuto un incontro anche ieri, – continua- vorremmo tentare migliorare la situazione in quanto sembra ci sia un certo malcontento nel servizio e noi abbiamo cercato di comprenderlo e porre eventualmente dei rimedi, partendo però da dati che devono essere chiari. Infatti questi dati disegnano una situazione che non è assolutamente tragica, anzi è una situazione continuamente sotto controllo, che va monitorata costantemente ma che non presenta profili di preoccupazione. A livello livornese il parametro di educatrici e insegnati richieste è molto più buono e sostenibile di quello del regolamento regionale. Noi abbiamo per quanto riguarda i nidi una educatrice su 6 bambini iscritti, mentre il parametro minimo regionale richiederebbe una educatrice su 7 bambini frequentanti”.
Continua la vicesindaco: “Per quanto riguarda le insegnanti della scuola dell’infanzia comunale il parametro a Livorno è quello di 2 insegnati a tempo pieno per ogni sezione (25 bambini) con una compresenza di non meno di 4 ore al giorno mentre nella scuola statale invece c’è solo un insegnante ogni 28-30 bambini. In più anche ultimamente con i ragazzi che abbiamo in servizio civile c’è un affiancamento di giovani all’interno di ogni servizio educativo (a Livorno 7 nidi e 9 tra centri e scuole comunali nell’infanzia). Per quanto riguarda l’effettiva presenza dei bambini nei nidi va dal 74% al 85% e quando viene fuori un problema di sostituzioni, sia lunghe che brevi, gli uffici fanno dei calcoli su dei dati tra cui c’è anche quest’ultimo. Per i bambini con disabilità c’è un integrazione dell’organico che avviene a prescindere da situazioni particolari, è garantita sempre la presenza di un insegnante ad hoc”.
“In ogni caso – conclude la Sorgente – le condizioni di lavoro sono sempre monitorate, e se andiamo a calcolare le ore di straordinario che ogni educatrice ha fatto da settembre ad ora, viene fuori una media di 2 ore al mese ad educatrice, una quota che non dà la misura di una situazione continuamente difficoltosa da gestire. Nonostante i dati che abbiamo in mano, il messaggio che vorrei dare è che da parte dell’amministrazione c’è stata e c’è tutt’ora una apertura notevole. Abbiamo fatto una proposta per migliorare comunque la situazione, quella di dare un budget (27 mila euro) per ogni servizio educativo e con questo budget si può decidere di sostituire educatrici anche per tempi brevi. L’amministrazione non è stata ferma e sorda alle richieste, è stata fatta questa proposta che speriamo venga accettata”.
“È bene ribadire – spiega Massimiliano Bendinelli, dirigente settore educativo – che il Comune investe sul settore educativo circa 15 milioni di euro annui in modo diretto, ai quali dobbiamo aggiungere circa 8 milioni di euro per la spesa del personale, della quale circa 1 milione è per il personale a tempo determinato; si parla di circa 23 milioni di euro all’anno che è il 12% del totale del bilancio corrente. In questo settore che impiega risorse umane, l’attenzione per la risorsa umana è sempre stata massima, sia per il personale interno sia per gli appalti esterni. Abbiamo avviato da ottobre con l’università di Firenze (dipartimento di Scienze della formazione) un percorso di monitoraggio della qualità totale dei servizi perché per parlare di qualità bisogna avere dati scientifici. Quello che ci interessa è il fatto di non veicolare all’esterno e alle famiglie un valore e un dato fuori da quella che è la realtà”.
“Ci dispiace che magari alcune affermazioni – aggiunge infine Lilia Bottigli, responsabile del servizio Sistema Integrato Servizi Prima Infanzia- possano minare il rapporto di fiducia che le famiglie devono avere. Pur sapendo che ci possono essere situazioni di criticità che comunque sono monitorate e vengono ogni volta affrontate, emerge un funzionamento tranquillo che non è mai andato sotto i parametri applicati a Livorno nel rapporto educatori- bambini, sulla cui base c’è benessere e sicurezza. Dire che c’è una destabilizzazione che ricade sul benessere e la sicurezza dei bambini non è corretto perché non è vero ed è ‘brutto’ verso le famiglie. Qui c’è un alta qualità di servizio riconosciuta da tutto il mondo, sono venuti dal Cile, dai paesi dell’est, dalla Francia per conoscere i nostri servizi ma ci impegniamo e ci impegneremo in futuro comunque a far sempre meglio”.

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