Don Rigoldi “insegna” al Vespucci

Nell’ambito del progetto legalità importante appuntamento questa mattina in un’aula magna piena di studenti delle classi quarte dell’ITC Vespucci : don Gino Rigoldi , cappellano dell’istituto penale minorile Beccaria di Milano e fondatore dell’Associazione Comunità Nuova onlus è stato ospite dell’ istituto livornese con l’intento di dialogare con i giovani sui giovani.
Sicuro di sé, oratore coinvolgente capace di colorare di ironia contenuti profondi, don Rigoldi ha subito contestato la superficialità delle persone sottolineando, invece, come l’amicizia e lo stare in collettività possano portare anche chi ha sbagliato sulla retta via, perché “la solitudine è il male assoluto mentre l’amicizia e l’amore sono i segreti della vita”, come ha sottolineato don Gino Rigoldi.
E il suo racconto sulle esperienze al carcere minorile Beccaria di Milano ha suscitato interesse ma anche incredulità fra gli studenti, che hanno toccato con mano la realtà sociale di un carcere dove, come ha sottolineato più volte, il 90% dei minori che ci finiscono provengano da famiglie povere che non possono pagarsi un buon avvocato, dove la convivenza sia spesso assai complicata, ma grazie a gruppi di recupero e possibilità di essere reinseriti nel contesto sociale, anche problematiche complesse possono pian piano ridursi e risolversi. Racconta aneddoti don Rigoldi, di come i cinesi e i sudamericani commettano più omicidi, così come bande di sudamericani che difendono il territorio nel quale abitano, mentre gli italiani commettono più rapine, così come i rom.
Dopodichè inizia il contradditorio con i ragazzi, che si mostrano interessati e desiderosi di comprendere come si possa tornare ad una vita”normale” dopo esser stati in carcere o portandosi dentro i crimini commessi. Don Rigoldi li rassicura dicendo che ancheloro sono ragazzi normali, che “tutti hanno delle capacità per andare avanti nella vita e non sempre la punizione esemplare aiuta a diventare cittadini migliori, mentre l’amore, il dialogo, la condivisione possono cambiar una persona da dentro. E’ importante, in primis, non giudicare ma ascoltare e creare occasioni in cui i ragazzi si possono sentire attivi e non passivi, solo così trovano dentro di loro la forza e la capacità di poter superare le difficoltà.”

Riproduzione riservata ©