Trapianti, a Livorno assicurate 52 “staffette di vita”

Sono state 52 le “staffette di vita” assicurate dall’Azienda Usl 6 di Livorno nel biennio 2012-2013. “Si tratta di un grande contributo garantito dalla nostra Azienda – spiega Paolo Lopane, direttore della Unità Operativa di Medicina delle donazioni – alla rete trapiantologica della Regione Toscana che ha permesso di togliere dalle liste decine di persone in attesa di un trapianto di organo restituendo loro una qualità di vita fino a prima impensabile”. Il risultato raggiunto, che pone l’Azienda sanitaria livornese ai vertici per numero di donatori, è frutto di percorsi che coinvolgono molte strutture e professionisti di diverse discipline. “L’impegno costante di tutti gli operatori sanitari – continua Lopane – è finalizzato ad assicurare il diritto a donare di ciascun cittadino. Il percorso del paziente con lesione cerebrale acuta, ad esempio, è estremamente impegnativo sia dal punto di vista tecnico che relazionale. Quando purtroppo l’esito inevitabile è rappresentato dalla morte è un nostro preciso dovere morale fare il possibile per garantire questa incredibile staffetta di vita che è il trapianto. Il trapianto è in ogni caso un progetto, che le famiglie dei donatori decidono di intraprendere, nel momento tragico della scomparsa di un proprio caro: un gesto di grande umanità di cui solo le persone che lo hanno compiuto conoscono a fondo il significato. È quindi principalmente alle famiglie dei donatori che và il nostro pensiero quando alla fine dell’anno si vanno a vedere i risultati di questo nostro lavoro ed è di conforto riconoscere che tante persone hanno potuto riavere una nuova prospettiva di vita”.

Oggi rispetto al passato, l’età media del donatore è più avanzata, un risultato frutto di tutte quelle iniziative intraprese per la salvaguardia della salute pubblica, in particolare alla prevenzione degli incidenti. La donazione degli organi non prevede, ad ogni modo, alcune limite massimo di età. La sensibilità sull’importanza del trapianto da parte degli Operatori sanitari che operano nei coordinamenti di medicina donativa, nelle terapie intensive e nelle sale operatorie, impegnati in prima linea nel percorso donazione-trapianto, ma più in generale di tutti gli operatori che secondo la propria competenza specialistica danno il loro contributo nel processo di valutazione, è molto cresciuta negli ultimi anni. Anche da questo deriva l’aumento progressivo del numero di donatori. Di pari passo è aumentata anche la consapevolezza della popolazione della Regione che ormai riconosce l’importanza di questo percorso terapeutico come testimonia il tasso in calo di opposizione al prelievo degli organi fatto registrare dalle famiglie: siamo al 24 per cento rispetto al 50 per cento di 10 anni fa.

“Da non sottovalutare – conclude Lopane – anche quanto realizzato in tema di donazione di cornea e altri tessuti: nel 2013 sono stati oltre 60 i donatori che hanno permesso oltre 30 trapianti corneali grazie alle famiglie che hanno autorizzato il prelievo presso le nostre strutture ospedaliere. L’Azienda USL 6 non può che ringraziare le famiglie dei donatori, per il loro senso di solidarietà umana, e gli operatori sanitari impegnati nella donazione-trapianto, per la sensibilità, l’impegno e le competenze dimostrate”.

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