Screening oncologico, adesione record per le mammografie
Screening mammografico a livelli record (77 per cento) e crescita in doppia cifra (+10 per cento) dei controlli al collo dell’utero negli ultimi quattro anni: sono solo alcuni dei successi ottenuti dai programmi di prevenzione oncologica proposti dall’Azienda USL 6 di Livorno che ogni anno invita, gratuitamente e senza liste di attesa, oltre 100 mila cittadini.
La prevenzione in campo oncologico è diventato un aspetto sempre più determinante nella lotta ai tumori. L’individuazione precoce permette di ridurre l’invasività di un eventuale intervento e soprattutto di aumentare la possibilità di sopravvivenza. I numeri di adesione fatti registrare dai cittadini livornesi sono importanti, ma sono convito che possiamo arrivare ad una risposta ancora più massiccia ai nostri inviti.
I numeri del successo. La performance record dell’Azienda livornese è quella dello screening mammografico (mammografia biennale) dove si sfiora il 77 per cento di adesione, ben 5 punti sopra la media regionale. Si tratta di un esame molto semplice, non invasivo e ormai entrato nella “cultura sanitaria” della popolazione. Diverso è, invece, il discorso per lo screening della cervice uterina (pap test triennale). Qui l’adesione, seppur in forte crescita, è ancora al 53.5 per cento, ovvero una donna su due non si presenta: l’esame, seppur indolore, deve ancora superare una certa diffidenza da parte delle donne e c’è da considerare anche che molte eseguono il pap test privatamente. Per quanto riguarda, infine, lo screening del colon retto (ricerca sangue occulto fecale biennale) la partecipazione è in lieve e costante aumento e si attesta al 51.7 per cento, ovvero in linea con la media regionale, ma anche in questo caso un cittadino su due perde un’occasione importante. Un dato che deve essere migliorato trattandosi di un test non invasivo e semplice da effettuare, ma che ci dà la possibilità di approfondire precocemente un eventuale problema con l’esame diagnostico vero e proprio e cioè la colonscopia.
Da uno studio appena pubblicato risulta, infatti, che ben il 58 per cento tumori maligni del colon retto, identificati in 12 anni di attività di screening in Azienda Usl 6, sono stati scoperti a uno stadio iniziale e cioè in tempo per essere curabili ed in molti casi anche guaribili completamente. Dimostrazione ulteriore di come la tempestività faccia spesso la differenza.
Quali sono i programmi di screening. L’Azienda Usl 6, seguendo le indicazioni della Regione Toscana, porta avanti tre programmi di prevenzione oncologica:
– screening mammografico, si rivolge a donne residenti di età compresa tra 50 e 69 anni (nella zona Livorno è esteso fino al 70 anno di età). Utilizza come esame di primo livello la mammografia da eseguire ogni due anni;
– screening colo rettale, si rivolge a donne e uomini residenti di età compresa tra 50 e 70 anni. Utilizza come test di primo livello la ricerca del sangue occulto nelle feci da eseguire ogni due anni;
– screening del tumore al collo dell’utero, si rivolge a donne residenti di età compresa tra 25 e 64 anni che vengono chiamate ad eseguire un pap-test ogni tre anni.
Riproduzione riservata ©