Medici norvegesi a Livorno, l’incontro in Comune

Questa mattina (19 maggio) in Sala del Consiglio Comunale l’assessore alla sanità Ina Dhimgjini ha ricevuto una delegazione norvegese della città di kristiansand, formata da medici e professionisti dell’area psichiatrica. All’incontro, in rappresentanza della USL, era presente anche Mario Serrano, direttore del Dipartimento della salute mentale dell’ospedale di Livorno.
Si è trattato di una cortese condivisione di idee e progetti: una sorta di gemellaggio Livorno-kristiansand per mettere a confronto competenze e buone prassi.
L’Amministrazione comunale lavora a questi scambi ormai da molti anni e quest’anno in particolare ha presentato due progetti.
Il primo, “Abitare Supportato”, realizzato in sinergia da Comune, USL e Regione Toscana e che è in fase di ultimazione progettuale, nasce con lo scopo di agevolare le cure del paziente psichiatrico, direttamente nella sua casa, favorendo così da un lato l’alleggerimento delle strutture ospedaliere, che potranno ottimizzare il servizio per i pazienti in stato di maggiore disagio, in rispetto del principio di “appropriatezza” del servizio ospedaliero, e dall’altro migliorare la qualità della vita quotidiana del paziente extra-ospedaliero.
Il secondo progetto presentato, anche questo pensato e realizzato a più mani tra Comune e USL è invece già operativo da alcuni mesi e rientra nell’ambito del Piano Sanitario Regionale e ha già avuto il parere favorevole della conferenza zonale. Questo percorso è incentrato sull’inserimento lavorativo di alcuni pazienti: al momento ne stanno usufruendo 72 utenti del servizio di salute mentale e 34 soggetti portatori di gravi deficit cognitivi.
L’assessore Dhimgjini sostiene l’importanza di continuare a lavorare sullo scambio con realtà anche molto diverse dalla nostra: “Il confronto di differenti know how e di differenti prassi operative non può che arricchire tutti quanti. Come Amministrazione stiamo rafforzando in ogni modo quest’impegno, consapevoli che siamo di fronte a un evidente incremento del numero di utenti, specialmente giovani. Quindi gestire nel miglior modo possibile il crescente disagio psichiatrico richiede l’impegno costante di lavorare sulla prevenzione, anche in ambito scolastico. Ringrazio quindi tutti coloro che oggi hanno reso possibile questo prezioso confronto con la Norvegia, Paese notoriamente “avanti” nei servizi sociali e sanitari, ma di fronte al quale oggi posiamo dire di non essere da meno in fatto di innovazione e progettualità”

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