“In-dipendenze”, genitori e figli insieme nella lotta contro l’uso di sostanze

Cosa rispondono mamma e papà alle domande dei ragazzi su droga, alcol e videodipendenze? Hanno provato a scoprirlo gli operatori del Sert coinvolgendo quasi 150 ragazzi delle terze classi delle scuole medie Mazzini, Borsi, Pazzini e Bartolena nell’ambito del programma di Educazione alla Salute intitolato “In-dipendenze: quale informazione/formazione per prevenire l’uso di sostanze, l’ abuso di alcol”.

Il progetto, ideato e coordinato dal Sert presenta un duplice obiettivo:da un lato intende rendere i ragazzi consapevoli degli effetti e delle conseguenze provocati dal consumo di sostanze, dall’altro sensibilizzare i genitori degli alunni. La scuola rappresenta un “veicolo” essenziale per mandare ai genitori messaggi corretti circa la prevenzione all’uso/abuso.

Per raggiungere questo gli operatori del Sert hanno concordato insieme agli insegnanti le modalità di coinvolgimento degli alunni:in una prima fase i ragazzi a seguito di una discussione in classe gestita dai docenti hanno individuato le tematiche di loro interesse e quelle da affrontare all’interno del proprio nucleo familiare. In particolare gli studenti hanno elaborato delle interviste da rivolgere ai propri genitori. In una seconda fase, gli operatori del Sert hanno incontrato, singolarmente, all’interno della scuola le sei classi con i rispettivi docenti. In questa occasione, gli studenti hanno presentato agli operatori alcune domande “scritte”, almeno 5 a testa, anonime, sviluppate a seguito del confronto con i genitori sul tema delle dipendenze.

Le domande presentate dai ragazzi sono state particolarmente precise ed accurate: in particolare, gli studenti hanno focalizzato l’attenzione sulle motivazioni che spingono all’uso di sostanze stupefacenti, e sulle conseguenze provocate dal consumo di droga e di alcool… sia a livello fisico-psicologico che a livello sociale. Si è discusso in profondità non soltanto sulle dipendenze legate all’abuso di sostanze stupefacenti, ma anche su quelle provocate da internet, dai videogiochi e dal gioco d’azzardo. Gli alunni, inoltre, hanno cercato di analizzare le difficoltà e gli ostacoli che una persona dipendente può incontrare durante il proprio percorso di disintossicazione, domandandosi in particolare quale forme di sostegno la famiglia può fornire al soggetto che riesca a voler uscire dalla propria dipendenza.

Le domande rivolte agli operatori hanno denotato una forte sensibilità al tema, specialmente ove si abbia avuto esperienza pur indiretta (amici, coetanei, parenti…). I ragazzi e i genitori sono apparsi consapevoli delle molteplici conseguenze provocate dall’uso di droghe: emarginazione, impoverimento, aumento della piccola criminalità, sono solo alcuni degli effetti generati dal consumo di droghe individuati dagli studenti e dalle loro famiglie. Alcuni genitori, tuttavia, sembrano ignorare le cause e le motivazioni che inducono alcuni soggetti a fare uso di sostanze stupefacenti:molti fra questi individuano nella “debolezza di carattere” il motivo che spinge i giovani verso una qualche dipendenza, molti altri hanno ammesso di non conoscere le ragioni che inducono i ragazzi a fare uso di droghe. Ed è questo il punto su cui lavorare. Operativamente il progetto, con gli incontri nelle singole classi, è iniziato il 12 gennaio e finirà l’11 febbraio 2016.

Hanno partecipato alla iniziativa gli operatori Usl: Giuseppe Bondi (sociologo), Mara Falleni (psichiatra), Michela Pullerà (psichiatra), Laura Adorni (assistente sociale), Laila Cini(referente educazione alla salute). Le insegnanti delle classi terze delle Mazzini(Morelli, Specchia, Boni), delle Bartolena (Andolfi) e delle Borsi (Avino,Villani)

 

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