Riccardi, il comandante-scrittore di noir si racconta

di Sandra Mazzinghi

Quanti sanno che il comandante provinciale dei carabinieri di Livorno è uno scrittore? Anzi, uno scrittore di successo, candidato 2014 al Premio Strega. Si chiama Roberto Riccardi: ti immagini una persona seriosa, magari con i baffi e persino un po’ attempato… e ti aspetti che arrivi all’intervista in divisa.

Roberto è un giovane autore che non dimostra neanche quarant’anni e che invece ne ha compiuti 49, è da settembre è a Livorno e ha avuto un vero e proprio colpo di fulmine per la nostra città.

Occhi chiari, simpatia contagiosa, si inizia a parlare e mi racconta della sua vita nell’Arma, di quando ha lavorato a Palermo, negli anni delle stragi, mi racconta con emozione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di quanto questi due grandi uomini erano amici.

Riccardi racconta col cuore, il tempo passa davanti a un’insalata e quasi mi dimentico che ci siamo incontrati per un’intervista al Riccardi scrittore.

Procediamo all’interrogatorio del nostro colonnello dei carabinieri…

Roberto, presentati ai lettori di Quilivorno.it.
Ho iniziato a scrivere racconti e poesie da piccolo, alle scuole medie, poi ho fatto tutt’altro nella vita, ma la passione della scrittura è rimasta nel cassetto. Poi l’incontro con un ex deportato di Auschwitz ha riportato fuori la passione e si è chiuso un cerchio: ho scritto un libro sulla sua storia e ho pubblicato “Sono stato un numero”, opera premiata da “Adei-Wizo”, l’Associazione Donne Ebree d’Italia,  che si è aggiudicato il premio Acqui Storia.
Quanto della tua vita è nella tua scrittura?
È una passione che mi impegna circa un’ora al giorno, il lavoro che svolgo mi assorbe molto tempo… E comunque è una passione che fa emergere tutto ciò che sono.
Quando scrivi?
Al mattino presto, prima addirittura di bere il caffè!
Segui l’ispirazione o hai un rituale?
L’ispirazione ce l’ho nel tracciare l’idea, poi quando scrivo al computer seguo la traccia.
Sarai ospite alla Libreria Belforte a presentare il tuo ultimo libro “La firma del puparo” Edizioni e nell’ambito del Fi-Pi-Li Horror Festival, e i tuoi prossimi eventi?
Sarò ospite della “Nave dei Libri per Barcellona” il 23 aprile prossimo, in occasione della Giornata mondiale del libro. Il 23 aprile è in programma a Barcellona la Festa di “San Giorgio, i libri e le rose” durante la quale gli uomini regalano alle donne una rosa e vengono contraccambiati con libri. È una suggestiva manifestazione all’insegna della cultura, e Barcellona in quel giorno si riempie di libri e di rose, di autori e di fan.
In serata poi dovrò prendere un volo ed essere alla Rai a Milano per l’iniziativa “Io leggo perché” dove in diretta sarà trasmessa una serata tutta dedicata alla lettura e dove gli autori leggeranno anche una pagina del libro che ha cambiato loro la vita.
E il tuo libro? Quello che ti ha cambiato la vita, qual è?
“Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.
Cosa ha cambiato la scrittura nella tua vita?
Mi piace quando mi arrivano i messaggi da parte di lettori e magari hanno colto degli aspetti di me che non potevano assolutamente conoscere!
Un tuo sogno?
Una fantasia che ho sempre avuto è quella di poter vivere un giorno in ogni tempo e in ogni luogo…
Il ricordo più bello legato alla scrittura?
Il primo premio, Acqui Storia, è stato veramente emozionante.
E un aspetto amaro della scrittura?
La scrittura è un esercizio solitario, e poi le scadenze con la casa editrice possono talvolta essere stressanti.
Cosa ti piace di più del momento della presentazione di un libro?
L’incontro con le persone, soprattutto se ci sono persone che hanno già letto il libro e che magari raccontano aspetti diversi che hanno colto nella lettura e che mi sorprendono.
Quando consegni un lavoro alla casa editrice cosa provi?
Liberazione.
Cosa ti piace di Livorno?
Tutto: la gente, la città, il clima, la storia e l’arte.
E di noi livornesi?
La spontaneità e poi un aspetto che pensate di non avere è la gentilezza. Ma invece siete molto gentili!
Perché dovremmo leggere i tuoi libri?
No, si devono leggere tutti i libri, tutti. Nei miei libri troverete sempre molta verità, troverete scenari veri perché non scrivo libri se non c’è dentro il mio cuore.

Se volete incontrare Roberto Riccardi e farvi trasmettere la sua passione per la scrittura e la sua simpatia potete trovarlo venerdì 24 aprile (alle 17) alla Libreria Belforte di Via Roma.

Chi è Roberto Riccardi- Roberto Riccardi, colonnello dell’Arma e giornalista, è nato a Bari nel 1966 e vive a Livorno. Ha lavorato a Palermo negli anni delle stragi e poi in Calabria, a Roma, in Bosnia e Kosovo.

Con il personaggio di Rocco Liguori ha già firmato per la collezione Sabot/age delle Edizioni E/O il noir  sul ruolo degli agenti sotto copertura Undercover. Niente è come sembra (2012), che ha vinto i premi Biblioteche di Roma, Azzeccagarbugli e Mariano Romiti, e il romanzo sullo sfondo delle guerre balcaniche Venga pure la fine (2013), candidato al Premio Strega 2014, che ha ottenuto riconoscimenti ai Festival del noir di Serravalle e Suio Terme.

Ha pubblicato anche due romanzi nel Giallo Mondadori, il primo dei quali, Legame di sangue, (Premio Tedeschi nel 2009). Ha pubblicato tre libri sulla Shoah per l’editrice Giuntina: Sono stato un numero (2009), La foto sulla spiaggia (2012) e La farfalla impazzita (2013, scritto insieme a Giulia Spizzichino).

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