Tagli alle Province, oggi la protesta dei lavoratori

Nell’occasione le lavoratici e i lavoratori della Provincia di Livorno si riuniranno in assemblea dalle 9 alle 11

Venerdi 25 ottobre le RSU delle Province Toscane insieme alle RSU di altre Amministrazioni Provinciali hanno indetto una giornata di mobilitazione di tutto il personale sulla questione delle riforme istituzionali. Nell’occasione le lavoratici e i lavoratori della Provincia di Livorno si riuniranno in assemblea, dalle 9 alle 11, nella sala consiliare di palazzo Granducale, per ribadire la preoccupazione per una situazione politica/amministrativa nella quale, in assenza di un disegno organico di riordino della P.A., si continua a proporre la riorganizzazione delle Province come unico rimedio contro i disservizi e gli sprechi pubblici. La progressiva riduzione delle risorse economiche, in particolare per le Province, sta colpendo in modo drammatico la qualità e la quantità dei servizi erogati al cittadino. A questo si aggiunge la profonda incertezza sul mantenimento dei livelli occupazionali dei dipendenti delle Province, dei lavoratori precari sotto varie forme, dei lavoratori delle imprese che operano negli appalti di servizi, nelle società partecipate. Per questi motivi le RSU delle Province ritengono necessario organizzare momenti pubblici di mobilitazione, con il coinvolgimento delle Categorie e di tutte le ORGANIZZAZIONI SINDACALI per ottenere una riforma organica delle autonomie locali e della P.A. in cui si abbia:

il mantenimento nell’ambito pubblico dei servizi ai cittadini forniti oggi dalle province: i servizi devono essere garantiti attraverso risorse adeguate e chiare attribuzioni di competenze;

l’inserimento di precise garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro di tutti i dipendenti: deve essere previsto esplicitamente che il processo di riorganizzazione istituzionale non deve comportare mobilita’ o licenziamenti dei dipendenti.

l’inserimento di tutele a favore dei lavoratori precari delle province : il blocco delle assunzioni previsto dall’art. 15 del ddl attualmente in esame deve esplicitamente essere escluso per le procedure di “stabilizzazione” dei precari delle province previste dal d.l 101/2013 in fase di conversione parlamentare.

l’inserimento di precise garanzie sul mantenimento degli stipendi (comprensivi delle voci fondamentali e di quelle accessorie) e delle professionalità acquisite nell’eventuale passaggio dei lavoratori delle province alle dipendenze di citta’ metropolitane, regioni, nuovi enti di area vasta, comuni o loro unioni.

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