Sondaggio di Confesercenti: giunta bocciata da oltre quattrocento imprese locali
di admin
“L’opinione sull’operato delle amministrazioni uscenti è molto negativa e riflette la sensazione di desolante solitudine che pervade il mondo delle imprese”. Questo il fulcro centrale emerso dall’indagine condotta da Confesercenti provinciale di Livorno, su un campione di circa 400, fra piccole e medie imprese del settore del commercio, del turismo e dei servizi.
“Purtroppo in questo momento di grande crisi, dove si contano quasi mille imprese che chiudono ogni giorno – ha commentato il direttore di Confesercenti provinciale, Alessandro Ciapini – ci è sembrato ancor più necessario fornire uno strumento valido e concreto, per poter dare un indirizzo da portare in dote ai nuovi amministratori locali, che saranno chiamati a governare il nostro territorio”.
Nel questionario proposto, sono stati affrontati temi sia di carattere generale che locale, dal quale sono emerse delle principali tematiche con sostanziali analogie di risultato.
La prima riguarda il rapporto con le Amministrazioni Comunali il cui operato, come già detto, è risultato quasi del tutto insufficiente, eccezion fatta per i comuni di Piombino e Rosignano. L’elezione del Sindaco, rimane comunque un baluardo di speranza per il futuro delle politiche territoriali, a cui si chiede a gran voce che ci sia una revisione ed alleggerimento della fiscalità locale, semplificazione burocratica e razionalizzazione della spesa.
Altro punto chiave riguarda la convinzione che sia necessario riportare sul territorio locale il confronto politico per la programmazione commerciale in termini di orari di apertura, festività e superfici di vendita. Il processo di liberalizzazione attuato dai governi nazionali viene considerato un totale fallimento, invece di favorire le imprese alla fine ne ha ulteriormente incrementato i disagi.
“E’ emerso in maniera preponderante anche il fenomeno della concorrenza sleale – ha spiegato Massimo Marini, responsabile provinciale area sindacale – inteso come abusivismo, contraffazione ma anche sagre e fiere, per non parlare dei circoli privati e delle associazioni culturali. Sono tutte realtà che specie di questi tempi, si sono trasformate per le imprese, le quali vengono sottoposte ad ogni tipo di controllo e di tassazione, in un danno economico di proporzioni incalcolabili. Quello che si aspettano è che le future amministrazioni intensifichino la loro azione di repressione e regolamentazione del fenomeno, che anzi è stato facilitato dalle ultime normative”.
Per quanto concerne il solo Comune di Livorno, ne consegue l’esigenza di considerare l’opzione turismo, (non esclusivamente crocieristico), come un potenziale attivo di sviluppo, senza rinunciare ad una visione storica dell’importanza del porto come cuore economico della città.
Ampia e decisa avversione riguardo la chiusura del centro cittadino, ritenuto per lo più molto dannoso, più inclini ad una possibile rivalutazione dell’argomento, se venisse intrapreso un percorso di concertazione con le Associazioni di categoria e accompagnato da un piano articolato d’interventi di valorizzazione.
“In rapporto alla città, sono state superate di gran lunga le necessità date dalla grande distribuzione – ha commentato ancora il direttore Ciapini – infatti è emersa in maniera drammatica, la forte e ragionevole preoccupazione che le prossime aperture dei nuovi poli commerciali di Porta a Mare e del Nuovo Centro, che noi come Confesercenti abbiamo sempre contestato, possano danneggiare le attività commerciali del centro cittadino e causare ancor più saracinesche abbassate”.
“Questo nostro sondaggio ha il duplice scopo di indagare sulle preferenze dei nostri associati – ha concluso Annalisa Coli, area comunicazione e marketing di Confesercenti provinciale Livorno – al fine di rappresentare e difendere meglio i loro interessi presso gli organi locali, ma in questo preciso momento, anche di presentare una sorta di documento elettorale per i prossimi candidati a Sindaco, in modo che non ci siano dubbi riguardo al quadro situazionale delle nostre imprese ”.
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