Nogarin: “Io, scomodo per l’Authority”

“Livorno piaccia o non piaccia ha due sindaci: me e il presidente dell’Autorità portuale Giuliano Gallanti, uno eletto e uno designato – spiega Nogarin in Commissione Consiliare – Il mio ruolo all’interno del comitato portuale è tuttavia trascurabile, difatti vale solo un voto. Il dato oggettivo è che quest’amministrazione va di fatto contro alle politiche del passato. Non siamo per esempio d’accordo sul fatto che il Porto Mediceo debba essere di competenza dell’Autorità portuale, anzi sono convinto che debba essere di pertinenza del Comune. Il Porto appartiene alla città e ciò che lo riguarda deve essere dibattuto in Consiglio comunale. Nella migliore ipotesi la città, all’interno del comitato portuale, conta uno, 160.000 abitanti valgono come 60 iscritti a un sindacato. Io rappresento quel qualcosa di scomodo che prima si toglie di mezzo meglio è. Ma io non posso non avere un atteggiamento di piena coscienza nei confronti dei cittadini e quando ce ne è stato il bisogno ho alzato la mano contro 24 persone che è bene sapere chi sono”.
È stato come un fiume in piena mercoledì 24 febbraio il sindaco Filippo Nogarin durante i lavori della terza commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno il tema della portualità.
“Per quanto mi riguarda – ha continuato – io sarei disponibile a riaprire domani mattina il bacino di carenaggio, attraverso il quale potrebbero essere dati molti posti di lavoro. Ciò però darebbe noia perchè andrebbe a scontrarsi con chi vuole che in quell’area si costruisca. Sul Porto Mediceo posso dire che la città è contraria a dare a qualcuno di esterno qualcosa che appartiene alla città. Livorno ha bisogno del porto, ma vogliamo che anche il porto abbia bisogno della città”.
Stizzito è arrivato l’intervento del consigliere del Pd Marco Martelli: “Ma quello a cui stiamo assistendo è la conferenza stampa del sindaco?”, ha ironizzato. “Se volete mi taccio – è stata la risposta di Nogarin – ma io voglio aprire un dialogo, non chiuderlo”.
Il segretario dell’Autorità portuale, Massimo Provinciali, ha fatto però presente che “il sindaco conta uno non lo decidiamo noi, bensì una legge. Al di là di ciò il Presidente Gallanti ha più volte detto che con la riforma si va dalla parte sbagliata rispetto a dove va l’Europa. Oltre che con la vittoria del Movimento 5 stelle alle elezioni del 2014, l’istanza di cambiamento era già innescata nel 2011, quando Gallanti e io siamo stati chiamati. Credo – ha continuato – che abbiamo tirato fuori cose ferme da anni, e Gallanti dal canto sua ha più volte detto che il porto ha bisogno della città. L’autorità è diversa dallo schema tracciato dal sindaco”.
A margine della commissione si è poi riacceso il botta e risposta tra il sindaco Nogarin e il consigliere Pd Martelli: “Sono dell’idea che il sindaco soffra della sindrome dell’accerchiamento per non assumersi la responsabilità di governare. Ormai sono quasi 2 anni che è stato eletto ed venuto il momento che si assuma il dovere di ciò che fa, senza scaricare niente sugli altri”.
Secca è stata la risposta di Nogarin: “La gente mi incoraggia ad andare avanti, dopo aver raccolto una situazione drammatica – ha commentato – ci siamo messi al servizio dei cittadini. Noi stiamo amministrando la città cercando di valorizzarla, come chi ha governato in precedenza non ha saputo fare”.

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