Raffineria, Nogarin in Consiglio tira in ballo Renzi
In apertura di seduta del Consiglio Comunale del 13 ottobre il sindaco Filippo Nogarin ha fatto una comunicazione sulla questione della raffineria Eni (clicca il link in fondo all’articolo per la fotogallery).
Questo il testo dell’intervento – ho ritenuto opportuno, ma direi addirittura doveroso, chiedere di poter svolgere questa sia pur breve comunicazione sulla questione legata alla Raffineria Eni perché considero necessario che il Consiglio Comunale debba essere costantemente tenuto ufficialmente informato sull’evolversi della situazione. Come sapete giovedì scorso si sono tenuti due incontri istituzionali: il primo, la mattina, in Regione presso l’Assessorato alle Attività produttive ed al Lavoro ed il secondo, nel pomeriggio presso la Prefettura di Livorno su richiesta delle Organizzazioni Sindacali. In Regione il sindaco di Collesalvetti ha riferito che a seguito di contatti informali con i dirigenti di Eni Livorno era stato rassicurato che non ci sono trattative per la vendita ENI di Livorno e che non sono neanche previste . Nonostante questa telefonata ufficiosa non sono intervenute smentite ufficiali nè da Eni nè dal Governo. Desidero da questa aula cogliere questa occasione per esprimere al Prefetto il ringraziamento mio personale e quello dell’Amministrazione per avere invitato al tavolo sindacale, cosa non prevista obbligatoriamente dalla normativa, anche le Istituzioni locali. Vedete questo penso sia il punto attorno a cui costruire il percorso con i lavoratori e nei rapporti con l’Azienda. Quello cioè di realizzare una sinergia istituzionale che faccia chiaramente sentire, al di là di quelle che poi sono in concreto le competenza specifiche, da una lato l’assoluta vicinanza ai lavoratori da parte delle istituzioni e dall’altro l’esigenza che le Istituzioni locali avvertono di non essere lasciate sole da parte del Governo. Nelle riunioni di giovedì sia presso la Regione Toscana sia presso la Prefettura era emersa chiaramente e con forza questa richiesta di un tavolo nazionale. Già nel luglio scorso erano iniziati stati di agitazione fra le OOSS dei chimici in relazione alle ipotesi di vendita o dismissione della raffineria Eni annunciate dal Governo ( detiene il 30% azionariato eni di cui il 25,7 % a Cassa Depositi e Prestiti ) e diffuse dalla stampa locale e nazionale. Il Comune di Livorno aveva in tale occasione preso contatti con l’Ass. Simoncini in regione il quale aveva convocato un incontro con le OOSS dei chimici e i rappresentanti di Collesalvetti (sindaco Bacci) e di Livorno (ass. Martini) il 5 agosto 2014. Nel corso di tale incontro stante anche la completa assenza di comunicazioni chiare e ufficiali da parte della proprietà Eni e del Governo l’Ass. Simoncini ha provveduto a scrivere alla presidenza Eni (Marcegaglia) e al Ministro Guidi ai fini di sollecitare un intervento stante il grave rischio che la chiusura della raffineria comporta per i lavoratori ( oltre 800 fra dipendenti diretti e indotto) e per il territorio dei comuni di Collesalvetti e Livorno.
E’ bene sottolineare che già in quell’occasione è stato sottolineato in modo chiaro da questa amministrazione che anche solo lo stato di assoluta incertezza nel quale erano lasciati i lavoratori e le istituzioni rappresentava un gravissimo danno per i lavoratori, l’economia e l’indotto. A fronte di questo intervento l’Ass. Simoncini ha poi riferito che c’è stato l’interessamento del Vice Ministro De Vicenti che però non ha provveduto a formalizzare in nessun modo la posizione del Governo, ma si è limitato a un generico interessamento. Nuovamente ad ottobre si sono andate diffondendo, sulla stampa e internamente all’ENi, notizie relative a una presunta vendita del sito di Livorno. Neanche in quest’occasione il governo ha provveduto ad emanare alcun comunicato ufficiali nonostante sia detentore dell’azionariato Eni. Da questo punto di vista la recente convocazione già pervenuta da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per un tavolo istituzionale per il giorno 23 ottobre pv rappresenta un elemento che noi consideriamo positivo, anche se tardivo. In occasione della riunione in Prefettura il comune di Livorno ha chiaramente espresso preoccupazione per la persistente mancanza di un intervento governativo che definisse finalmente la situazione. Ad oggi le politiche governative di Eni sono esclusivamente finanziarie volte a fare cassa (annunciata vendita delle azioni pubbliche a luglio 2014 ) senza nessuna considerazione per le ricadute che hanno sull’economia reale del paese e dei territori. E’ gravissimo che il Governo Renzi eviti di trattare la questione e non provveda a sollecitare piani industriali seri che abbiano ricadute positive in termini occupazionali. Serve una pianificazione industriale di lungo periodo sulla raffineria di Livorno che non solo dia garanzia agli attuali occupati, ma che garantisca continuità assuntiva anche per le prossime generazioni. In occasione dell’incontro in prefettura è stato ufficialmente assicurato dai rappresentanti dell’azienda che – cito testualmente l’ing. Barbaro – “che c’è una fortissima crisi della raffinazione e il piano dell’Amministratore delegato di ENI è quello di salvare i livelli occupazionali a livello nazionale: sul sito di Livorno la società ENI non ha preso alcuna decisione e una delle opzioni è farla funzionare come avviene nell’attualità. Le opzioni sono tre: 1) trasformare il sito; 2) vendere il sito a partner commerciali; 3) proseguire la propria attività ed il proprio funzionamento continuando lo svolgimento della produzione del sito. Al momento non è stata presa alcuna decisione sul futuro della raffineria”. Stante l’asimmetria informativa e le persistenti preoccupazioni il tavolo si è protratto fino alle 21.30 e proseguirà martedì 14 alle 17. Noi ovviamente non ci accontentiamo di queste parole. Pretendiamo che, in un’ottica di salvaguardia completa e totale dei livelli occupazionali, assicurazioni in tal senso vengano ufficialmente confermate nel tavolo istituzionale massimo che è quello che vede la presenza del Governo. Per questo riteniamo particolarmente importante la giornata di giovedì 23 a Roma e sarà ovviamente mia premura riferirne immediatamente gli esiti al Consiglio Comunale. Ad oggi posso solo confermare l’assoluta priorità che il Comune di Livorno, nell’ambito delle sue competenze, attribuisce a questa problematica.
Rifondazione Comunista di Collesalvetti al picchetto dei lavoratori ENI per portare la propria solidarietà – Dopo l’incontro di domenica 12 ottobre presso la Festa Comunista, tra una rappresentanza di lavoratori dell’ENI ed il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, stamani una delegazione del Circolo di Collesalvetti del PRC alle ore 07.00, si è recata al picchetto dei lavoratori davanti alla Raffineria di Stagno per comunicare loro la nostra vicinanza e la massima solidarietà. Oltre a questo la nostra presenza lì vuole significare la nostra netta contrarietà ad ogni ipotesi di vendita o trasformazione della raffineria, che non confermi, come minimo, il livello occupazionale che oggi garantisce la raffineria tra dipendenti diretti ed indiretti. In più crediamo debba avere un suo peso importante l’azione dell’attuale governo in carica, che in virtù del fatto che il 30% della società è di proprietà dello Stato, invece di dilettarsi in riforme del Senato attualmente inutili e allo smantellamento dei diritti dei lavoratori, vedi art. 18, forse sarebbe bene che si sedesse attorno ad un tavolo con ENI e cominciassero a redigere un piano industriale serio, che tenga di conto di un possibile rilancio economico e sociale a livello locale e nazionale. Confidiamo nell’attività svolta fino a qui dalle Organizzazioni Sindacali della categoria, sia per il coordinamento tra i vari livelli Politico-Istituzionali, sia per il coordinamento sindacale all’interno della raffineria stessa, esprimendo loro tutta la nostra vicinanza e disponibilità come forza politica.
Il Responsabile delle Politiche del Lavoro del Circolo PRC di Collesalvetti Valerio Bianconcini
La protesta in prefettura di giovedì 9 ottobre – Circa quattrocento operai della Raffineria Eni si sono trovati il 9 ottobre, alle 16,30, davanti all’ingresso della prefettura (clicca sul link in fondo all’articolo per guardare la fotogallery di Lanari) chiedendo un incontro con il prefetto ai fini di garantire un futuro allo stabilimento (che martedì 14 ottobre sarà al centro di una puntata di Ballarò, il programma di informazione politica su Rai 2). In mezzo al loro si è fatto trovare anche il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci che alle 17 circa è entrato al Palazzo di Governo per dialogare con il prefetto Tiziana Costantino al riguardo della delicata situazione che riguarda circa mille dipendenti. Presenti anche i sindacati e l’assessore all’Ambiente di Colle, Riccardo Demi. In rappresentanza del Comune di Livorno l’assessore al Lavoro Martini.
L’assessore Simoncini scrive al vice ministro per lo sviluppo – Ci sarà anche il presidente della Regione Enrico Rossi, insieme all’assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, all’incontro sulle prospettive della raffineria Eni di Stagno (LI) che si terrà il prossimo 23 ottobre alle ore 12 a Roma. La richiesta era stata avanzata ieri dallo stesso Simoncini, al termine dell’incontro che si è tenuto negli uffici dell’assessorato a Firenze e al quale hanno partecipato rappresentanti dei sindacati, provinciali di categoria e aziendali, un rappresentante della Provincia di Livorno, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci e l’assessore al lavoro del Comune di Livorno Francesca Martini. “Questa mattina – ha detto Simoncini – ho parlato nuovamente con il vice ministro Claudio De Vincenti e abbiamo concordato l’incontro che ieri mi era stato sollecitato dalle organizzazioni sindacali. In quell’occasione la Regione ribadirà le posizioni espresse ieri ovvero: riconferma del sito produttivo sul territorio, garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali, ruolo di Eni che deve restare come garante del rispetto dei primi due punti”.
Lettera di un lavoratore della Raffineria Eni: “Istituzioni fatevi sentire” – Finalmente pare che le istituzioni cittadine siano interessate alla cosa! Giovedì 9 ottobre il consiglio di fabbrica della raffineria Eni di Livorno è stato convocato dal prefetto in relazione allo sciopero proclamato per il giorno 13 ottobre 2014 (leggi qui della discesa in campo della Regione). Il fatto “dovrebbe essere noto”. L’ A.D. De Scalzi ha annunciato che ENI intende disfarsi del settore raffinazione in Italia,mantenendo solo una raffineria e mezzo (quella di S. Nazzaro de’ Burgondi e quella di Milazzo, detenuta al 50%) chiudendo o trasformando in Depositi od in non meglio definiti “centri logistici”.Per la raffineria di Livorno si parla addirittura di vendita! Ora, se il compratore fosse un entità produttiva del settore ben conosciuto (exxon, Q8,S hell ecc.) la cosa potrebbe, e dico potrebbe, anche essere vagliata, ma al momento attuale non si sa ne se c’è un compratore, ne chi sia. Questo proprio nel momento in cui autorevoli personaggi dell’economia mondiale dichiarano che c’è una netta ripresa degli utili della raffinazione in europa. Non si capisce poi perchè per altre raffinerie ENI ha presentato un piano industriale dettagliato e per Livorno no.Ricordo che Livorno ha una sua netta specificità nella produzione di oli lubrificanti(unica di ENI) e di altri prodotti di nicchia altamente appaganti. Detto questo, mi fa piacere sapere che oggi dal prefetto ci sarà il sindaco di Collesalvetti, che ha già esternato il suo pensiero ed il sindaco di Livorno, che al contrario è stato totalmente silente, tranne farsi vedere in giro in bicicletta! Spero che da questo incontro possa nascere qualcosa di speranzoso per noi dipendenti della Raffineria ed esorto i livornesi a farsi partecipi delle future manifestazioni che ci saranno. Abbiamo bisogno di visibilità, soprattutto sui media. A tal proposito, pare che martedì prossimo Ballarò sara’ alla raffineria…
Stefano Valdiserri dipendente raffineria di Livorno
Riproduzione riservata ©