Porto: “No al governo di Civitavecchia”

di Benedetta Cirillo

“Porto di Livorno: nuovi assetti  operativi”. È questo il titolo del nuovo libro di Francesco Ruffini presentato lunedì 29 giugno alla Camera di Commercio.  Il volume rientra della collana “Il Porto e il mare” nata nel 2007,  e si tratta di una coedizione tra le case editrici Belforte Cultura e “Non c’è problema edizioni”.

L’ex segretario generale dell’Autorità portuale nonché ufficiale superiore della Capitanerie e past president del Propeller labronico, in occasione del 150° anniversario della fondazione del corpo delle Capitanerie di Porto ha descritto nel suo lavoro il passato, il presente e il futuro del porto livornese, approfondendo così l’importanza di una realtà sociale, imprenditoriale e industriale fondamentale per la città e che tutti dovrebbero conoscere.

Tra i vari interventi è bene notare quello del Presidente della Camera di Commercio  Costalli, che  prima di lasciare la parola all’autore, ha evidenziato la scarsa propensione nella Provincia di Livorno di fare impresa, soprattutto da parte dei giovani “a causa  della cultura predominante in città che ha bisogno di un salto di qualità”. Inoltre riconosce che sarebbe inaccettabile per l’intera regione che il porto venisse governato dall’autorità portuale di Civitavecchia, secondo quanto discusso negli ultimi periodi dal Ministero.

Ruffini inizia la presentazione ricordando i tempi gloriosi e le personalità chiave del porto di Livorno, quando questo era “uno dei più importanti e all’avanguardia del Mediterraneo e rappresentava una fondamentale risorsa per la città”.
Per quanto riguarda il presente, caratterizzato dalla crisi che non ha risparmiato neppure il settore portuale, e il futuro, sono tanti i temi affrontati  focalizzandosi soprattutto sul nuovo piano regolatore e su nuovi progetti , bandi di gara, mappe e ipotesi per poter rilanciare il ruolo e la forza del porto a livello internazionale.

Particolare rilievo è stato dato all’importanza ma anche ai numerosi problemi di manutenzione dei fondali della Darsena Toscana, così come una dettagliata riflessione è stata dedicata, oltre alla Darsena Petroli e ai pescaggi, al porto passeggeri ricordando inoltre, il bando di gara realizzato per la cessione della maggioranza della Porto di Livorno 2000. Un altro bando citato è quello che scadrà proprio martedì 30 giugno e che è stato attuato per la riattivazione del Grande Bacino.

Ruffini auspica tra l’altro che “il porto di Livorno possa rappresentare in futuro un’attrazione culturale per i turisti e che esso si possa espandere oltre la Vegliaia : progetti  realizzabili però, solamente con interlocutori nel Comune che credono realmente in ciò”. Alcuni dei problemi evidenziati all’autore sono la mancanza di una stazione marittina e di accosti, e soprattutto i numerosi vincoli che ostacolano la realizzazione di importanti opere progettate ormai da molto tempo. Inoltre durante la presentazione appare chiara l’esigenza di avere, non due, bensì “un unico piano regolatore  sia per il porto che per la città di Livorno che non possono essere più visti come realtà separate”.
L’ultimo grave problema affrontato è quello delle grandi navi portacontainer. Questi giganti del mare (ad esempio l’ Msc London, Msc Oscar e Cma Cgm Marco Polo) che superano i 300 metri, sono già in circolazione nei mari italiani ma ora come ora non sono in grado di attraccare nel nostro porto a causa dell’esaurimento della funzione e della mancanza di agilità nella Darsena Toscana. “Tuttavia una soluzione ci sarebbe – spiega Ruffini – ed è rappresentata della Darsena Europa”.
La presentazione si conclude infatti mettendo in rilievo il valore e la necessità  assoluta della realizzazione di questo progetto: la più importante alternativa  per il rilancio e per il futuro del porto e della città di Livorno.

 

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