“Futuro Porto 2000, pronti allo sciopero”
di letizia
Il futuro dei lavoratori della Porto 2000 è stato al centro dei lavori della terza commissione consiliare. “A oggi – ha spiegato Fabio Bicchierini della Uiltucs Uil – non abbiamo avuto ancora risposte sulla garanzia dei 108 posti di lavoro, 48 dei quali stagionali. Per il 12 maggio è stata fissata dal presidente Massimo Provinciali una riunione direttamente con i lavoratori, per il giorno prima era stato programmato un incontro con noi sindacati che è stato poi annullato,. Ci siamo sentiti scavalcati e presi in giro: da un anno è scaduto il contratto integrativo e da 9 mesi ne chiediamo il rinnovo senza però che nessuno faccia niente. Siamo inoltre molto arrabbiati perchè per tre lavoratrici sarà esternalizzata la mansione, visto che l’incarico di svolgere le pulizie sarà affidato a una cooperativa. Per noi questo segna l’inizio della fine, abbiamo deciso che se martedì non arriveranno informazioni chiare sulla salvaguardia occupazionale faremo sciopero”. L’avvenire dei dipendenti della Porto 2000 è legato alla pubblicazione del bando da parte dell’Autorità portuale, che potrebbe arrivare entro la fine del mese, attraverso il quale l’ente metterà in vendita parte delle sue quote: “ Già da tempo – ha affermato Enrico Barbini della Filcams Cgil – chiediamo se questo processo di privatizzazione dovesse subire questa accelerazione, in questi mesi abbiamo avuto incontri sia con Gallanti sia con Provinciali, che ci hanno sempre rassicurato riguardo al mantenimento dei posti di lavoro, mi chiedo però se anche chi comprerà la Porto 2000 penserà ciò. Ci sentiamo come in un tunnel, una volta uscito il bando non potremo fare più niente”. La Porto 2000 tuttavia non è, a differenza di altre realtà del territorio, in debito o a rischio fallimento, anzi come ha fatto presente Maria Grazia Macchia della Fisascat Cisl “ negli anni ha portato lavoro. Il nostro auspicio è quello che il processo di privatizzazione si concluda con alla guida della Port Authority un nuovo segretario e un nuovo presidente, non è possibile emettere un bando mentre il presidente e il segretario sono nel periodo di proroga del mandato”. Alla riunione della commissione erano stati invitati anche il presidente dell’Autorità Portuale Giuliano Gallanti e il presidentye della Porto 2000, e segretario generale della Port Authority, Massimo Provinciali che tuttavia non hanno potuto essere presenti, fatto questo che ha generato polemiche soprattutto nel Movimento 5 stelle: Alessio Batini ha giudicato grave l’assenza di Gallanti e Provinciali e ha ribadito la netta contrarietà della maggioranza alla privatizzazione della Porto 2000 visto che – secondo il consigliere – non esiste “nessun fondamento giuridico che imponga per legge la privatizzazione della società che gestisce il terminal crociere”. Valter Sarais ha invece chiesto a più riprese le dimissioni di Massimo Provinciali dalla presidenza della Porto 2000. Dalle opposizioni sia Marco Cannito (Città diversa) sia Marco Ruggeri (Partito Democratico) sia Andrea Raspanti (Buongiorno Livorno) hanno chiesto che a breve venga fissata un’ulteriore riunione della commissione dove questa volta siano presenti Giuliano Gallanti e Massimo Provinciali, durante la quale vengano discusse le questioni del bando e soprattutto della salvaguardia dei 108 posti di lavoro. Duro l’intervento dell’assessore al lavoro Francesca Martini secondo la quale questo sia “il momento peggiore per vendere la Porto 2000, la legge sulla cessione delle quote è del 1994, abbiamo aspettato 21 anni per attuarla e potevamo attendere ancora. Questa fuga per svendere la società per l’amministrazione comunale è intollerabile, ritengo che dietro a questo processo c’è una responsabilità pubblica e politica che nessuno vuole assumersi”.
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