Piscine, sei licenziamenti in vista: scatta lo sciopero

Un incontro tra sindacati e Officina dello Sport. E’ questo quanto è accaduto venerdì 3 aprile dove, al tavolo, si è parlato di presentazione di un nuovo organigramma funzionale- con compiti, mansioni e responsabilità chiare e definite, che escludesse il ricorso, inaccettabile, all’utilizzo di lavoratori precari in sostituzione dei licenziati.

“Abbiamo inoltre richiesto – fanno sapere dai sindacato Slc-Cgil Fisascat-Cisl- la risoluzione dei problemi tecnici operativi che tuttora insistono sulla “tecnologia applicata a caro prezzo” e, in ultima analisi, sulla qualità dei servizi offerti: sappiamo che un’offerta di qualità è la strada per riavvicinare e “fare pace” con una fetta importante di utenza e clientela. E, infine, di sciogliere ogni eventuale riserva sull’impegno della Società nelle prospettive future”.

Su questi ultimi punti il presidente di Officina dello Sport è stato chiaro: non c’è nessuna intenzione di rinunciare al rilancio della società e de servizi, anche se come tutte le aziende la semestrale di bilancio segna un momento di riflessione e approfondimento delle attività e delle strategie. Ed è impegnata a risolvere tutte le inefficienze che ancora persistono nei due impianti.

“Purtroppo ad oggi, – spiegano i sindacalisti – manca la stessa chiarezza che può espletarsi dolo con atti formali e concreti, sugli quanto per noi e i Lavoratori e le Lavoratrici, è e resta prioritario. La società non può revocare i licenziamenti e a oggi non è in grado di fornire un nuovo organigramma Funzionale, con cui rilanciare attività e fiducia, dentro e fuori”.

“Proclamiamo lo sciopero di tutto il personale dipendente dell’Officina dello Sport – conclude la nota dei sindacati- il giorno 10 aprile 2015: le piscine e gli impianti alla Bastia e in via dei Pensieri resteranno chiusi, non “contro” i clienti e l’utenza più affezionati, ma per mettere in condizione ciascuno di assumersi le proprie responsabilità. Soprattutto per dare un futuro al Lavoro e a servizi di una qualità.Almeno proporzionata ai soldi che in quegli impianti si sono spesi: pubblici e privati”.

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