People Care, salta l’intesa. Caos in piazza

di Letizia D’Alessio

Caos all’uscita dei dirigenti e consiglio comunale (dedicato alla tematica portuale) sospeso nel pomeriggio, presidio nel corso della mattina. Giornata movimentata per circa 300 lavoratori della People Care che il 13 marzo si sono riuniti davanti a Comune e Palazzo Granducale nel giorno in cui le organizzazioni sindacali avevano indetto un’intera giornata di sciopero al call center per indire un presidio. (clicca sul link in fondo all’articolo per guardare le immagini di Simone Lanari e il video di Paolo Mura). .

Caos all’uscita dei vertici aziendali e calci all’auto – Nel pomeriggio, al termine del vertice fra azienda e istituzioni (all’incontro erano presenti il presidente della Provincia, Alessandro Franchi, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci, il dirigente provinciale Guido Cruschelli insieme alle funzionarie del settore del settore Lavoro e formazione professionale, i rappresentanti della proprietà, i sindacati di categoria e la Rsu aziendale), non sono mancati i momenti di tensione tanto che il presidente del consiglio comunale, gli assessori e i consiglieri hanno interrotto la seduta scendendo in strada per vedere quanto stava accadendo. Intorno alle 15 sindacalisti e vertici aziendali sono usciti dalla riunione che li ha visti impegnati per tutta la mattina. Ad attenderli fuori c’erano i lavoratori che hanno tributato un lungo applauso ai rappresentanti sindacali (come si vede e si sente nel video in fondo all’articolo) mentre hanno lanciato acqua, spintoni e offese nei confronti dei vertici aziendali scortati dalla forza pubblica fino alla loro auto presa a calci dai lavoratori inferociti.

Le dichiarazioni di Franchi e Bacci – “La proposta che come Istituzioni abbiamo avanzato, anche alla luce della richiesta di sospensione della procedura di licenziamenti fatta espressamente dal viceministro De Vincenti non più tardi di ieri al tavolo del Mise – hanno dichiarato il presidente Franchi e il sindaco Bacci – era di garantire almeno un’altra decina di giorni di tempo per consentire di arrivare all’incontro già in programma, sempre al Mise, il 19 marzo , e capire se c’era la possibilità di trovare un accordo fra Seat Pagine Gialle e People Care, nonchè verificare la fattibilità di un percorso volto al mantenimento dei livelli occupazionali. L’atteggiamento di totale chiusura della proprietà del call center di fronte a questa ipotesi che – sottolineano gli amministratori – veniva avanzata anche dal Governo, ci lascia profondamente amareggiati, tenuto conto anche degli sforzi e della grande disponibilità dimostrata in questi anni dai lavoratori e dalle istituzioni per assicurare le migliori condizioni affinchè l’azienda potesse operare e svilupparsi. Da parte nostra, manteniamo aperte tutte le ipotesi che attualmente sono sul tavolo nazionale, ma è evidente che questa rigidità da parte di People Care accresce la preoccupazione per la crisi occupazionale del territorio, proprio nel momento in cui gli sforzi che le istituzioni locali, insieme alla Regione, stanno facendo sono tesi a portare a casa risultati concreti per tutto il territorio grazie all’Accordo per l’area di crisi livornese”.

La riunione della mattina – Alle 11 era in programma l’incontro fra azienda, istituzioni e sindacato per la probabile chiusura della procedura 223 (licenziamenti). “Lo scopo – spiegano i lavoratori – era dare una calorosa accoglienza a chi arriverà con le nostre lettere di licenziamento, pronte per essere spedite”. I lavoratori hanno dimostrato pacificamente tenendosi per mano e formando una catena umana davanti alla Provincia. Il tavolo istituzionale, convocato dalla Provincia sulla situazione del call center People Care, ha però visto l’azienda ferma nella decisione di andare avanti con i licenziamenti di tutti i dipendenti per chiusura dell’attività.

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