Pagamenti Pos, Confesercenti incontra il sen. Filippi: “Commissioni alte, adeguiamoci all’Ue”

di Filippo Ciapini

Al giorno d’oggi il cittadino privilegia la cosiddetta moneta elettronica rispetto al contante, sia per motivi di sicurezza che per comodità. Non vengono però considerate le commissioni che le banche applicano su quel determinato oggetto nei confronti del negoziante. Ci ha pensato Confesercenti che, per tutelare i commercianti, ha voluto convocare una conferenza stampa coordinata in tutte le sedi provinciali della Toscana, presieduta dai principali organi provinciali e alla presenza del senatore Pd Marco Filippi, per discutere degli eccessivi costi della moneta elettronica alla luce anche delle novità stabilite dalla legge di stabilità 2016 che ha tolto il limite di 30 euro per l’installazione dei POS. “In Italia le commissioni applicate ai commercianti per i pagamenti effettuati dal consumatore con bancomat sono dello 0,7% mentre per carta di credito l’1.2% – spiega Alessandro Ciapini, direttore provinciale della Confesercenti di Livorno – Noi siamo favorevoli allo sviluppo di questa forma di pagamento, a patto che ci si allinei al regolamento Europeo che prevede commissioni Bancarie non oltre lo 0.2% e lo 0.3% rispettivamente per bancomat e carte di credito”.
Dopo il direttore provinciale sono stati il presidente provinciale Confesercenti, Anna Landini, e il presidente comunale, Maristella Calgaro, a prendere la parola ed a sottolineare come in Italia il pagamento con carta di credito viene utilizzato da solamente il 18% dei consumatori rispetto al resto d’Europa che arriva fino al 40. “Parliamo di una percentuale, lo 0,7%, che a prima vista può sembrare bassa ma che rapportata a prezzi alti sottrae al commerciante un quantità di denaro importante. Ad esempio su 100 euro di ricarica telefonica, se pagata in bancomat, al commerciante costa il 35% di quanto percepisce come aggio mentre con carta di credito il 60”.
Anche da parte dei benzinai, rappresentati da Marco Princi, il giudizio non cambia: i ricavi, dicono, sono minimi mentre le spese altissime: “Da noi la carta viene usata il 45% delle volte, ciò comporta un 20,25% di spesa se l’automobilista usa il bancomat, mentre se usa la carta addirittura il 40.5%. In più ci sono tutti i costi “nascosti” come la linea telefonica dove i canoni possono arrivare anche a 1500 euro al mese. Alla fine fra pagare 10.000 euro di costi o una rapina da 5000 euro, a questo punto, preferisco la seconda ipotesi!”.
Il senatore Filippi ha provveduto immediatamente a rispondere cercando di garantire massimo impegno per questa iniziativa:”Sono qui perché riconosco la piena legittimità delle richieste che sono state poste oggettivamente. Inoltre, non sono contrario all’introduzione del denaro elettronico. Effettivamente queste commissioni sono poco disciplinate rispetto all’allineamento comunitario delle tariffe”.

Riproduzione riservata ©