Benetti, sit-in di 200 operai all’Authority
Circa duecento operai del Cantiere Azimut Benetti hanno preso parte a una maxi manifestazione di protesta partita (a sorpresa) proprio dalla sede di via Edda Fagni (clicca sul link in fondo all’articolo per guardare il video e sulle foto in pagina di Simone Lanari per ingrandirle ed entrare nella gallery). Il corteo si è concluso proprio davanti all’ingresso dell’Autorità Portuale sugli scali Rosciano in Venezia dove era in corso il Comitato Portuale chiamato a stabilire le linee guida del bando di gara a proposito dei bacini di carenaggio, tema scottante per i dipendenti Azimut. Un lungo “serpente” di operai ha quindi “marciato” scandendo lo slogan “giù le mani dal cantiere” verso la stanza dei bottoni del porto dove attualmente si è svolta la riunione con Gallanti e il sindaco Nogarin e i sindacati. I rappresentanti sindacati si sono incontrati con il numero uno dell’Autorità Portuale e con il primo cittadino ricevendo garanzie per il futuro del Cantiere Benetti.
È stata necessaria dunque una sospensione del comitato Portuale per rasserenare gli animi e sciogliere le tensioni. Questa mattina le rappresentanze sindacali di Azimut Benetti, coordinate da Mauro Strazzullo, si sono presentate a Palazzo Rosciano, chiedendo udienza al sindaco di Livorno e al numero uno dello scalo labronico.
“Siamo preoccupati – ha esordito, rivolgendosi a Nogarin, Vittorio Millella, della rsu di Azimut – tra i lavoratori sta montando una tensione che non riusciamo più a controllare”.
Millella ha chiesto lumi sul futuro dei bacini e se sia vero che potrebbero essere utilizzati per le attività di riparazione delle grandi navi: “Da noi lavorano ogni giorno più di mille persone – ha spiegato– 624 sono di Livorno e 380 provengono dal comprensorio toscano. Diamo occupazione a 51 ditte locali. Le riparazioni delle grandi navi sono incompatibili con le attività di le attività di refitting e costruzione degli yacht. Fare una scelta simile vorrebbe dire mandare via Azimut Benetti”.
Il primo cittadino di Livorno ha però tranquillizzato tutti: “La questione deve essere ancora dibattutta, nessuno vuole danneggiarvi, ma io ho il dovere di sviluppare un dibattito quanto più approfondito possibile sul tema. Devo farmi garante degli atti di indirizzo adottati a larga maggioranza dal Consiglio Comunale”.
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