Mediterraneo, analisi e dibattito sulla sua storia e dei suoi popoli

All'incontro sono intervenuti docenti universitari che hanno ricevuto l'attenzione delle scuole "Niccolini" e "Galilei"

di admin

Livorno – Restare indifferenti, allontanare oppure ospitare ed unirsi con quei popoli che stanno tentando disperatamente di vedere nell’Europa una via d’uscita dalle guerre dei loro paesi? Una questione tanto delicata quanto interessante che è stata affrontata oggi dall’incontro “Europa e Mediterraneo tra Ottocento e terzo millennio” avvenuto al Museo di Storia Naturale di Via Roma.

Il dibattito ha avuto luogo grazie all’intervento di alcuni docenti universitari specializzati in materia come Alberto Tonini ed Emidio Diodato supportati da Fabio Bertini, ex presidente del Comitato regionale del Rinascimento, e Pier Fernando Giorgetti, anch’egli docente universitario. I principali temi toccati sono stati il Mediterraneo, con la sua storia che ha da sempre unificato popoli e culture favorendo sviluppi nella comunicazione e nei rapporti tra uno stato all’altro, la modernizzazione dei nostri giorni e gli effetti che trovate come l’Unione Europea (e relative “decisioni”) hanno avuto nella storia del Mediterraneo e Livorno, centro importante del “Mare nostrum”. In questo senso è intervenuto Giorgio Kutufà, presidente della Provincia di Livorno: “Livorno fa parte della storia del Mediterraneo, un mare che è stato ed è la culla di tre religioni diverse spesso in conflitto tra loro. Livorno per fortuna si dissocia, perché è sempre stata una città aperta a tutti. Basti pensare che qua non abbiamo avuto il ghetto oppure che appena un anno fa è stata inaugurata una nuova Moschea, in una inaugurazione alla quale era presente anche il presidente della comunità israelitica proprio nei giorni di scontri tra Israele e Gaza. Questo incontro (al quale hanno preso parte anche le scuole “Niccolini-Palli” e “Galileo Galilei”) spero sia dunque un motivo di cresciuta in un momento difficile come questo per via di quello che sta avvenendo nel Mediterraneo, che penso possa tornare grande come in passato ed al quale bisogna guardare ancora come un mezzo di crescita sociale ed economica”.

La conferenza si riallacciava direttamente al libro “L‘Europa ed il Mediterraneo. Tra Ottocento e terzo millennio”, edito da Shardan, l’associazione di Cultura Mediterranea che ha organizzato l’evento, il quale ha coinvolto in quanto ad attenzione i ragazzi delle scuole che hanno partecipato direttamente al dibattito finale dimostrandosi vicini ad un problema del loro presente.

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