Crisi e lavoro. Presidio davanti alla Ifb
Il sindacato Usb ha organizzato un presidio per domani, 25 febbraio, davanti all'azienda. In bilico 8 posti di lavoro
Presidio davanti questa mattina alla Ifb per la crisi occupazionale (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le foto di Simone Lanari). A lanciare l’allarme stavolta è l’Usb (Unione Sindacale di Base) che annuncia come sia siano nuovamente aperte le procedure di riduzione del personale alla International Food Business in via delle Cateratte a Livorno. “Otto dipendenti su ventidue saranno mandati a casa – scrive il sindacato in una nota diramata alle redazioni locali – Ben sei su otto nella linea produttiva”.
La direzione dell’azienda, contattata telefonicamente al riguardo sull’argomento dalla nostra redazione, ha dichiarato di non voler rilasciare alcuna dichiarazione in merito. La International Food Business (Ifb) è una società che produce e commercializza concentrati di frutta. Recentemente acquistata da una multinazionale israeliana (che detiene la maggioranza delle quote), già nel 2013 cercò di licenziare diversi dipendenti per motivazioni legate al calo di lavoro. In quel caso si arrivò alla firma di un accordo che prevedeva 18 mesi di contratti di solidarietà, alla scadenza degli stessi la decisione di procedere con i licenziamenti.
“Guardando i numeri viene naturale pensare ad una strategia da parte della società nel voler ridurre il proprio personale – spiegano dal sindacato Usb – andando così sotto i 15 dipendenti, ed eventualmente assumere nuovi operai usufruendo delle nuove leggi sul lavoro. Questa tesi sarebbe confermata – aggiunge l’Unione Sindacale anche dalle dichiarazioni di alcuni dipendenti convinti che la produzione dopo un taglio del 50% degli operai impiegati non possa sostenere, nonostante la crisi, le necessità produttive”. Dopo due incontri in azienda, tra sindacati a amministratore delegato, non è stato raggiunto alcun accordo. Le proposte, sottoposte successivamente a tutti i dipendenti in assemblea, sono state giudicate totalmente insoddisfacenti. “Nello specifico – scrive la Usb – la società ha confermato di non voler abbassare il numero di dipendenti giudicati in esubero. Ha proposto un massimo di tre mensilità come buonuscita oltre alla possibilità di richiedere, su proposta dei sindacati, la cassa integrazione in deroga per altri 5 mesi. La Ibf ha intanto reagito al mancato accordo mettendo la maggior parte del personale in ferie forzate. Per questo motivo – concludono i sindacalisti – invitiamo tutti ad essere solidali con gli operai della Ifb e a partecipare alle iniziative che saranno messe in campo nei prossimi giorni a partire dallo sciopero e presidio di questo mercoledì 25 febbraio“.
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