Lavoratori del sociale. E’ stato d’agitazione

Dopo il naufragio del tavolo di confronto con l’Amministrazione Comunale di Livorno, i sindacati dei lavoratori del sociale, con i loro delegati aziendali di settore, si indignano per le dichiarazioni dell’assessore “Ci è sembrato di vedere un film – ironizzano – “Io ballo da sola” unica interprete l’assessore Dimjini, che voleva bacchettarci, piuttosto che ascoltare le ragioni dei lavoratori che rappresentiamo. A questo atteggiamento, che non possiamo considerare degno di un rappresentante delle Istituzioni Pubbliche, rispondiamo con lo stato di agitazione”.
Alla chiusura di ogni forma di dialogo da parte dell’assessore, le categorie confederali di riferimento decidono di rivolgersi al Sindaco, chiedendo un consiglio comunale aperto “Con l’Amministrazione vogliamo confrontarci sul merito delle questioni – precisano i sindacati – sul fatto che, senza clausola di salvaguardia nei bandi, diminuisce l’occupazione e aumenta il guadagno delle imprese, andando contro al senso stesso del servizio sociale”.
Creare nuovi disoccupati proprio nell’assistenza, per i sindacati significa aumentare il disagio sociale “Abbiamo cercato di porre all’attenzione dell’amministratrice – chiariscono i sindacati – il caso di alcuni lavoratori che non sono nostri tesserati ma che, a causa della scarsa attenzione prestata alla salvaguardia dell’occupazione, perderanno il posto e che oggi possono vantare alti profili professionali”.
Queste sono soltanto alcune delle problematiche che affliggono il sociale nella città di Livorno, problematiche che le categorie avevano già illustrato durante una conferenza stampa, che è possibile visionare integralmente sul web “Le nostre dichiarazioni erano state definite gravi e pericolose – concludono – ma non è mai arrivata nessuna risposta nel merito delle questioni”.

Fp CGIL, Fp Cisl, Fisascat Cisl e Uil Fpl provincia di Livorno, di concerto con i delegati aziendali di settore, chiedono ufficialmente al sindaco di Livorno un consiglio comunale aperto, dove lavoratori e sindacati possano esporre liberamente le problematiche che affliggono il settore.

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