In aumento imprese e reddito pro capite. “Livorno? Un simbolo di stile di vita”. Dati

In Camera di Commercio la fotografia della situazione economica attuale e dei cambiamenti avvenuti durante gli anni. Il presidente Costalli: "Livorno diventi luogo promotore e simbolo dello stile toscano di vita"

di Jessica Bueno

Venerdì 27 maggio si è svolta la Giornata dell’Economia, giunta alla sua quattordicesima edizione. L’evento costituisce un consueto appuntamento per la Camera di Commercio di Livorno, che prossimamente si accorperà con la “consorella” di Grosseto dando vita alla Camera della Maremma e del Tirreno. L’edizione 2016 aveva come titolo: “Crepuscolo o Aurora? Generazioni a confronto nell’economia livornese”. Durante la giornata sono stati forniti dati e informazioni per dare un quadro generale della situazione economica attuale e dei cambiamenti avvenuti durante gli anni, per comprenderne meglio luci e ombre.
Per quanto riguarda il bilancio demografico, a fine 2014 è stato registrato un decremento del numero di abitanti dello 0,41%. La popolazione livornese rappresenta il 9% di quella regionale ed è la quinta provincia per numero di abitanti in Toscana. Data la sua estensione territoriale abbastanza limitata, presenta una densità abitativa storicamente più alta della media nazionale e regionale. La popolazione residente in provincia di Livorno è, quindi, mediamente più vecchia di quella italiana. Gli stranieri rappresentano circa l’8% dei residenti e contribuiscono a ‘ringiovanire’ la popolazione. La classe degli over 65 è quella che, in dieci anni, è cresciuta di più. Attualmente un residente su 4 ha più di 65 anni ed è dunque pensionato o prossimo alla pensione. I nati tra i 15 e i 49 anni appaiono in calo e il numero di giovanissimi (15-24 anni) risulta invariato. In forte riduzione, invece, i giovani (25-34 anni).
Il numero totale di pensionati in provincia di Livorno è di 97.122,  il 28,6% è residente a Livorno. Il reddito pensionistico complessivo ammonta a 1.9 miliardi di euro e costituisce il 35,2% dell’ammontare di reddito dichiarato a livello provinciale. In generale i pensionati livornesi, ex dipendenti privati, percepiscono un assegno mensile che rispetto ai colleghi toscani e italiani è più alto rispettivamente di 162 e 186 euro, mentre nel caso degli ex dipendenti di enti pubblici la maggiorazione livornese è di soli 37 euro sulla Toscana e 48 euro sull’Italia.

La demografia d’impresa ha subito uno sviluppo: nel 2015 si è consolidato il processo di crescita numerica delle imprese già osservato nel 2014. Nel periodo 2013-2015 la provincia appare più dinamica in termini di sviluppo imprenditoriale rispetto a Toscana ed Italia. E’ anche aumentata la dimensione media d’impresa: le società di capitale sono più numerose a discapito delle società di persone e delle imprese individuali.
L’importo medio del reddito pro capite in provincia è più alto di circa 400 euro rispetto al residente italiano medio. Nel 2014 si è assistito ad un aumento percentuale dei senza reddito, ovvero i residenti senza un reddito da lavoro o da pensione. Inoltre il calo degli occupati si accompagna ad un calo dei redditi da lavoro autonomo, dipendente e da attività imprenditoriale: tutti questi, normalmente, alimentano il flusso dei contributi verso l’Inps e ciò spiega il decremento del numero di pensionati, causato anche dai vari interventi normativi che si sono succeduti nel corso degli anni in materia previdenziale. Tra i residenti a Livorno con età tra 0 e 64 anni, i beneficiari di pensione sono 19.909, il 20,5% del totale, in linea con il dato regionale ma inferiore alla percentuale nazionale del 23.3%. Sul bilancio Inps grava anche la pesante situazione del mercato del lavoro che si è tradotta in ingenti uscite per gli ammortizzatori sociali.
La situazione del mercato del lavoro, secondo le statistiche, è in miglioramento. Il numero degli occupati (soprattutto maschi) risulta essere in aumento, la maggiore difficoltà continua a riguardare le donne. Si è riacceso lo spirito imprenditoriale e di autoimpiego dei residenti, anche se, rispetto al 2004, a Livorno il numero degli indipendenti si è ridotto del 15%. Danno il loro contributo alla crescita occupazionale provinciale tutti i settori tranne Commercio e Alberghi/Ristoranti. Giovani e giovanissimi studiano più a lungo e tendono a rinviare l’ingresso nel mercato del lavoro.

“Livorno deve essere al centro della Toscana – conclude il presidente della Camera di Commercio di Livorno Sergio Costalli – al centro dell’Italia e al centro del Mediterraneo come luogo promotore e simbolo dello stile toscano di vita, tanto ricercato e ambito all’estero. Livorno deve rompere gli argini e superare le barriere mentali di cui si è circondata. Livorno è un marchio di grande valore per il progetto che vogliamo e dobbiamo tutti insieme far vivere”.

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