Gallanti: “Verso un polo unitario dei porti toscani”

«Oggi stiamo ponendo le basi per ripensare la portualità toscana in una logica di sistema. Con o senza la riforma della 84/94, la Toscana punta sulla costruzione di un polo unitario dei porti e di un’offerta integrata che ha le leve adeguate per proporsi su scala mediterranea e globale».  L’ultima istantanea di Giuliano Gallanti in terra piombinese è la sintesi del messaggio che il presidente dell’APL lancia da uno dei cuori produttivi della Regione. La scena si svolge  all’hotel Phalesia, il cui centro congressi si affaccia direttamente sul porto di Piombino. Al tavolo dei relatori il numero uno dello scalo labronico siede accanto al presidente della Port Authority di Piombino, Luciano Guerrieri e al presidente della Provincia livornese, Alessandro Franchi. L’immagine è la rappresentazione plastica di quel che le istituzioni e gli enti pubblici possano fare quando uniscono le forze. Forze, che in questo caso, sono tutte dirette a dotare il sistema logistico toscano di un moderna rete ferroviaria che, passando lungo l’asse Pisa-Firenze, sia in grado di collegare i nodi dell’Alto-Tirreno al corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

La connessione ferroviaria tra il  Porto di Livorno e l’Interporto “A. Vespucci” S.p.A. (il così detto “Scavalco” della linea tirrenica); la connessione tra l’Interporto stesso e linea Vada-Collesalvetti-Pisa; il bypass della stazione di Pisa; i raccordi ferroviari interni al porto di Piombino e l’innesto sulla linea Tirrenica: sono questi gli interventi che qualificheranno il cluster logistico nel suo complesso, e che fanno parte del progetto Raccordo,  che è stato oggi presentato ufficialmente per la prima volta.

«Il progetto è di altissimo valore – ha detto il numero uno di Palazzo Rosciano – ed è innovativo perché imposta una idea di competizione integrata che, passando dallo sviluppo delle reti ferroviarie, mette in sinergia un insieme di infrastrutture strategiche del core network (porti di Livorno e La Spezia, Interporto Toscano “A. Vespucci” di Guasticce) e del comprehensive network (porti di Piombino e Carrara, Interporto “Gonfienti” di Prato, aeroporti di Pisa e Firenze). L’obiettivo è creare un cluster integrato dell’alto Tirreno, ovvero una cerniera marittima tra il Mediterraneo e le Americhe verso i centri di produzione e consumo italiani ed europei».

«Le due Autorità Portuali – ha aggiunto Guerrieri – si propongono di realizzare queste infrastrutture che rappresentano dei punti di innalzamento dei fattori competitivi dei nostri porti e  dell’intera piattaforma logistica toscana. Porsi il problema di innalzare la capacità di evacuazione e afflusso al porto delle merci è fondamentale per poter pensare a una efficienza necessaria  e per poter affrontare le sfide del futuro dei trasporti».

Anche il presidente della Provincia, Alessandro Franchi, ha pienamente sposato questa impostazione, sostenendo come i due porti debbano accrescere le proprie relazioni a prescindere dall’esito che avrà la riforma della legge 84/94: «Dobbiamo concludere rapidamente questi miglioramenti infrastrutturali – ha dichiarato -, da questa sinergie strategiche possiamo ottenere un risultato superiore in termini produttivi rispetto a quello che otterremmo se ogni porto si muovesse singolarmente».

E ha parlato di futuro e di logiche di sistema anche  la presidente di Asamar, Laura Miele: «Sentiamo l’esigenza di una integrazione dei nodi logistici-portuali toscani con i corridoi multimodali europei –ha sottolineato -; oggi non possiamo fare ameno di un sistema logistico competitivo e noi di Asamar lavoreremo a fianco delle Autorità Portuali con l’obiettivo è superare i gap logistici che da sempre limitano la nostra competitività».

A coronamento di questa strategia, e per dare un ulteriore impulso verso la realizzazione delle opere, la dirigente Sviliuppo Strategico dell’Authority labronica, responsabile del progetto Raccordo, Antonella Querci, ha annunciato che gli interventi ferroviari del progetto Raccordo sono stati già candidati al primo call del bando 2014 del CEF (Connecting Europe Facility): «Quest’anno – ha detto – andremo a investire i primi 45 milioni di euro nella elettrificazione dei binari sino alla sponda ovest della Darsena Toscana e nell’innesto diretto sulla Tirrenica. Mentre l’impegno più importante partirà nel biennio 2018-2020». Complessivamente serviranno poco più di 200 milioni di euro per sviluppare appieno il progetto Raccordo: 17 per lo scavalco Porto_interporto (i lavori termineranno nel 2019); 94 per il collegamento tra l’Interporto Vespucci e la Collesalvetti Vada(opera che entrerà in funzione nel 2022) e 91 per il bypass di Pisa (termine lavori: 2024).

Al convegno era presente anche il numero uno di Logistica Toscana, società partecipata da Regione Toscana e sistema camerale regionale, Giovanni Bonadio: «Il convegno di oggi – ha detto – sancisce il passaggio ad una politica unitaria di sistema della piattaforma logistica del Tirreno. Ciò è coerente con la politica della Regione Toscana, che ha voluto perseguire sistemi integrati proprio per fornire contesti nei quali l’economia possa affrontare le sfide della globalizzazione».

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