Eni, sciopero metalmeccanici: 80% di adesione
Un’ora di sciopero, dalle 10 alle 11, sotto gli uffici della direzione dello stabilimento. E’ stata una protesta, pacifica, quella organizzata il 19 marzo dai lavoratori delle ditte di appalto della raffineria Eni. Siamo solo all’inizio dei possibili futuri cambi di appalto e già se ne vedono i primi effetti (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le foto). Di fronte alla perdita dell’appalto della “Comce” e all’acquisizione da parte di Paresa, i lavoratori oggi in forza con “Comce” hanno accettato di passare alle dipendenze della nuova azienda, non senza sofferenze, però, e con un contratto a tempo determinato. Per un’ora cento, e oltre, lavoratori hanno quindi incrociato le braccia affrontando la questione in una riunione all’aperto. Allo sciopero hanno aderito almeno l’80% dei lavoratori metalmeccanici della raffineria e c’erano rappresentanze dei lavoratori anche delle altre ditte d’appalto dello stabilimento: “Lo sciopero è stato molto partecipato – racconta Romagnani – è stata una manifestazione scomoda, in quanto si è svolta sotto la direzione della raffineria. Abbiamo scelto di coinvolgere la committenza per dare a Eni la possibilità di intervenire su un fatto discriminatorio grave”.
“Agli amministrativi il contratto è stato fatto per tutta la durata dell’appalto, mentre per gli operai, il contratto è annuale”, specificano dal sindacato Fiom. “I lavoratori chiedono almeno la dignità di una durata pari al contratto di Paresa e non di essere ricattati con contratti di durata annuale e sottostare ai continui ricatti dei rinnovi – dice Romagnani, della segreteria della Fiom di Livorno – Chiedono la stessa durata del contratto offerta allo staff”.
A oggi, nonostante le sollecitazioni e lo sciopero dei lavoratori Comce per spiegare ai lavoratori dello stabilimento quanto sta accadendo, nessuna risposta si è avuta da Paresa. “Ora serve l’aiuto di tutti i lavoratori dello stabilimento per fissare un livello minimo della dignità di ciascuno – prosegue Romagnani – specialmente ora che ci avviciniamo a grandi passi al rinnovo dei contratti in Raffineria che potrebbe stravolgere lo scenario che conosciamo e cambiare la vita di ciascun lavoratore”.
Ancora i lavoratori non hanno avuto alcun riscontro da Paresa. “Se non riceveremo notizie – conclude il segretario Fiom – Mercoledì saremo in strada con un nuovo sciopero. La nostra battaglia proseguirà per i lavoratori Comce oggi ma per ciascun lavoratore domani!”.
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