Raffineria, tavolo al ministero: no alla chiusura
Un incontro fondamentale quello avuto il 23 ottobre dai lavoratori e dai sindacati della Raffineria Eni, accompagnati dal sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci e da quello di Livorno Filippo Nogarin, al tavolo organizzato al Ministero dello Sviluppo Economico (clicca qui per leggere del consiglio comunale congiunto tra Livorno e Colle andato in scena martedì 21 ottobre). Presenti anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e il presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi. L’incontro era stato richiesto dalla Regione, in accordo con le organizzazioni sindacali, per fare il punto sulla vicenda dello stabilimento Eni di Stagno.
Il tavolo nazionale, come ribadito dal presidente Rossi che ha illustrato la richiesta, si pone l’obiettivo di arrivare ad un accordo di programma fra Stato, Regione, enti locali ed Eni per rilanciare lo sviluppo e l’occupazione in un territorio, ha sottolineato il presidente, “che presenta segnali di difficoltà, fortemente colpito dalla crisi e dalle sue ricadute sul piano sociale”.
In apertura dell’incontro sullo stabilimento Eni, l’assessore Simoncini ha richiamato i tre punti, condivisi da istituzioni e sindacati, sui quali sono state chieste al governo garanzie precise: la riconferma del sito produttivo sul territorio, la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali , un ruolo di Eni sul territorio come garante del rispetto dei primi due punti, grazie ad un piano industriale credibile. Rispetto a questa richiesta i rappresentanti di Eni hanno spiegato che il gruppo ha avviato un piano di riorganizzazione del settore della raffinazione. “Si tratta di un piano – spiega l’assessore Simoncini al termine della riunione – che non prevede la chiusura dello stabilimento di Livorno ma, a loro dire, un’ipotesi di vendita solo a condizione di trovare un soggetto industriale in grado di garantire un piano credibile e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.
A fine incontro, il vice ministro De Vincenti ha assicurato che l’indirizzo che il governo intende seguire è quello di dare continuità all’attività di raffinazione in un quadro di tutela dei livelli occupazionali e dell’indotto. Il vice ministro ha quindi accolto anche la proposta dei sindacati di un tavolo nazionale sul settore della raffinazione. Entro un mese, inoltre, sarà convocato un incontro specifico sullo stabilimento Eni di Livorno, al quale l’azienda dovrà presentarsi con una strategia industriale che dia riposta alle garanzie richieste. “Siamo soddisfatti dell’incontro di oggi – ha detto l’assessore Simoncini al termine della riunione al ministero – perchè abbiamo tolto dal tavolo ogni ipotesi di chiusura dello stabilimento e registrato una grande attenzione e impegno del governo sulle nostre proposte. Metteremo subito in agenda con Coomuni e Provincia e poi con sindacati e associazioni di categoria una serie di riunioni per definire i contenuti delle proposte da presentare al tavolo nazionale al governo”.
Bacci, annuncio su Fb – Ad annunciare l’esito del meeting è proprio il primo cittadino del Comune colligiano che sulla sua bacheca facebook sottolinea di aver ottenuto “importanti risultati importanti e non scontati”. Sono queste le prime righe scritte da Bacci che inducono quindi a capire meglio il bilancio della trattativa. Il primo cittadino di Collesalvetti comunica quindi di aver strappato “un no secco all’ipotesi di chiusura della raffineria. Uno stop alle ipotesi di vendita e l’apertura di tre tavoli presso il Ministero dello Sviluppo economico: un tavolo nazionale sulla raffinazione, che ci permetterà di fare chiarezza sulla situazione di un settore che il viceministro De Vincenti ha definito strategico per il Paese, tanto da essere inserito anche tra le priorità del semestre europeo a guida italiano Un tavolo ad hoc – continua Lorenzo Bacci – per la raffineria di Stagno che si aggiornerà tra un mese per focalizzare lo stato dell’arte della situazione del polo livornese, collegato al precedente. Infine – conclude il sindaco colligiano -un tavolo specifico sulla necessità di rilancio del sistema economico livornese, risultato che se valorizzato appieno dall’azione condivisa di istituzioni locali e Regione potrà rappresentare un punto di svolta decisivo per il nostro territorio. Avanti così, passo dopo passo”.
Cisl Toscana: “Per Stagno unica soluzione: che Eni rimanga a gestire l’impianto”- Per la Cisl c’è solo una soluzione: che l’Eni rimanga a Livorno a gestire un impianto che non è solo raffinazione e che ha un valore troppo alto, economico e sociale, per il territorio, per poter pensare di perderlo o svenderlo al primo che capita.” E’ netto il Segretario generale della Cisl toscana, Riccardo Cerza, al termine del faccia a faccia tra azienda, governo, sindacati, Regione e istituzioni locali, svoltosi oggi al Ministero dello sviluppo economico, in cui si è parlato delle intenzioni del cane a sei zampe sullo stabilimento di Stagno, alle porte di Livorno. Due i punti centrali emersi dall’incontro: che la raffineria di Livorno non chiuderà e non sarà trasformata in un deposito (c’è l’impegno di azienda e governo); che Eni è decisa a cedere l’attività di raffinazione in Italia. Il punto è chi dovrà gestire l’attività. L’azienda assicura che venderà solo se è garantita la continuazione dell’attività e il governo ha ribadito che l’impianto di Livorno dovrà restare aperto, con continuità occupazionale. “Il Governo come azionista di riferimento dell’Eni –dice Cerza- deve certo tenere conto del mercato, ma anche della funzione sociale di quest’azienda in Italia e in particolare a Livorno, dove c’è una grande crisi occupazionale e sociale, forse in questo momento la peggiore della Toscana”.
Le parti si sono lasciate con tre impegni. Rivedersi entro un mese per analizzare la situazione imprenditoriale e le problematiche dello stabilimento livornese; creare un tavolo sulla raffinazione in italia; aprire un confronto sulla situazione complessiva di Livorno. “Noi –ribadisce Cerza – come sempre siamo disponibili a qualunque confronto per migliorarne l’efficienza. Ma non prendiamo in considerazione un addio di Eni a Livorno. Questo impianto di raffinazione è tra i più positivi in Italia. E va salvato.”
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