Disoccupazione e lavoro, iniziativa Cgil

Giovedì 12 maggio alle ore 17 presso la camera del lavoro di Livorno l’area programmatica CGIL Democrazia e Lavoro organizza un assemblea pubblica per rilanciare l’iniziativa sindacale nel nostro territorio. La situazione occupazionale a Livorno ha assunto aspetti drammatici, i disoccupati superano le 30.000 unità, nelle grandi imprese in questi mesi viene meno il sostegno al reddito degli ammortizzatori sociali, contemporaneamente la mortalità delle piccole e piccolissime imprese non accenna a diminuire. La dove il lavoro resiste nel passaggio di appalti non solo si fa sempre più fatica a mantenere gli stessi livelli occupazionali, ma vengono meno molti dei diritti acquisiti, sia con le nuove norme del jobs act e sia con l’utilizzo di contratti di lavoro che fanno dumping contrattuale: meno diritti, meno salario, più ore di lavoro. Nei settori pubblici ci avviamo a completare sette anni senza rinnovo contrattuale e a una drastica compressione dei servizi che ha nella sanità la sua punta dell’iceberg, ma che si estende in profondità nella scuola, nel comune, nella provincia. La diminuzione dei redditi complessivi penalizza pesantemente i consumi creando problemi occupazionali sia nei settori commerciali sia nel settore edile. Su tali problemi in città e nella provincia si sono creati momenti di iniziativa politica sindacale tesi a denunciare la drammaticità di tali situazioni sociali. Da parte invece delle istituzioni a livello territoriale così come regionale e nazionale molte sono state le promesse ma, ad oggi, nessuna risposta degna del livello dei problemi. Noi crediamo che ci sia bisogno di interventi urgenti e di carattere straordinario, un piano straordinario di intervento pubblico in tutte le aree di crisi complessa com’è il territorio della provincia di Livorno, per dare risposte certe e rapide a chi non ha il lavoro e a chi lo ha perso. Obiettivi ambiziosi che non possiamo semplicemente evocare, ma intorno ai quali è necessario costruire livelli di consapevolezza e livelli di conflitto sociale dando ruolo sia ai lavoratori e alle lavoratrici, ma soprattutto ai giovani, ai disoccupati ai precari.

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