Crociere, 127 navi Carnival nel 2015: l’accordo
All’indomani del Sea Trade Med di Barcellona il management di Porto di Livorno 2000, gateway per la bella Toscana, e quello del Gruppo Carnival Corporation & Plc, la più grande compagnia da crociera del mondo, hanno firmato un accordo di collaborazione a lungo termine che riguarda tutti i brands americani ed europei della Holding Carnival Corporation & plc (Cunard, P&O Cruises, Princess Cruises, Holland America Line,
Seabourn, Aida Cruises, Carnival Cruise Lines e Costa Crociere).
L’accordo è stato firmato da Giora Israel, vice presidente Senior di Global Port and Destination Development per Carnival Corporation & Plc, e Roberto Piccini, presidente e amministratore delegato di Porto di Livorno 2000. Il Gruppo Carnival Corporation & Plc., già cliente del porto di Livorno, consolida il suo rapporto con il porto italiano di Livorno, programmando 127 scali per l’anno 2015. L’intesa è stata perfezionata tra Carnival Corporation & Plc e Porto di Livorno 2000 insieme all’Autorità Portuale di Livorno, rappresentata dal Segretario Generale, Massimo Provinciali.
Il vice presidente di Carnival Global Port and Destination Euromed, Michel Nestour, che ha gestito in prima persona la negoziazione dell’accordo ha detto: “Grazie a Porto di Livorno 2000 ed alla Autorità Portuale di Livorno per il duro lavoro svolto e per la volontà di trovare soluzioni e fare un deciso passo in avanti rispetto allo scorso anno. Noi crediamo che con l’accordo stabilito, continueremo a migliorare la qualità dei servizi per i nostri passeggeri”.
Il Presidente di Porto di Livorno 2000, Roberto Piccini ha sottolineato che “la soddisfazione sta nella concretezza di un accordo che vede Carnival fidelizzarsi con il nostro scalo con rilevanti potenzialità per il futuro. La certezza degli ormeggi, la realizzazione del terminal Alto Fondale ed il lavoro in progress, accompagnati da una accortezza commerciale, sono stati strumenti fondamentali per portare a termine questa iniziativa con successo”.
“La firma di oggi – ha quindi dichiarato il presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Giuliano Gallanti – è un segno della fiducia riconquistata da Livorno nel campo delle crociere. Gli interventi concreti che l’Authority ha programmato e avviato nei mesi scorsi hanno rappresentato un elemento di stimolo ai fini del recupero del ruolo proprio dello scalo portuale labronico”.
“Il messaggio uscito dal Sea Trade di Barcellona è chiaro e restituisce a Livorno una rinnovata centralità sul fronte del mercato crocieristico”. Lo ha detto il segretario generale dell’Autorità Portuale di Livorno, Massimo Provinciali, commentando la stipula dell’accordo con il gruppo Carnival, che ha confermato l’interesse verso lo scalo labronico programmando 127 scali per il 2015. “Evidentemente – ha proseguito Provinciali – quanto seminato dall’Authority assieme alla Porto 2000 in occasione del Seatrade di Miami ha dato i suoi frutti nella recente, analoga manifestazione di Barcellona. Le previsioni dell’approvando Piano Regolatore Portuale sul polo crocieristico, l’ordinanza sulle priorità di accosto firmata congiuntamente con la Capitaneria di Porto a marzo scorso, gli sforzi della Porto 2000 per dotare l’Alto Fondale di una prima stazione crociere, e il dragaggio del lato nord del Molo Italia, puntualmente trasformato da promessa in cantiere, sono stati gli elementi di forza che ci hanno consentito di raggiungere risultati concreti in termini di sviluppo dei traffici”.
Il numero due del porto della città dei Quattro Mori si è inoltre soffermato sull’importanza della recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha fatto chiarezza sulle prerogative e le funzioni della società che a Livorno gestisce i servizi di accoglienza ai passeggeri: «Il Cds – è stato il commento di Provinciali – ha confermato quello che noi abbiamo sempre sostenuto, ovvero che la Porto 2000 è affidataria esclusiva, in ogni ambito del porto, dei servizi di interesse generale, compresi quelli di vettovagliamento. Questo ci consente di essere fiduciosi circa il buon esito della cessione di parte delle quote pubbliche della società. Ora possiamo guardare al 2015 come all’anno del rilancio».
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