Comitato Portuale: ecco le linee guida per i bacini

Sono state illustrate questa mattina ai membri del comitato Portuale le linee guida del bando di gara per l’assentimento in concessione del compendio dei bacini di carenaggio. La concessione oggetto di gara avrà una durata minima di 10 anni, eventualmente estendibile su richiesta sino ad un massimo di venti, e interesserà il bacino grande in muratura, quello galleggiante e le banchine 76,77 e 78, con i relativi specchi acquei e le gru presenti nelle aree. Nella relazione presentata dal responsabile del procedimento, il dirigente del demanio e lavoro portuale, Matteo Paroli, quattro sono i punti centrali attorno a cui ruoteranno le valutazioni della stazione appaltante.
Punto primo: il concorrente dovrà presentare un piano industriale che, concordemente con quanto definito nel piano operativo triennale, avrà ad oggetto la riparazione delle navi di media e piccola dimensione e la costruzione e il refitting degli yacht.
Punto secondo: il Piano industriale dovrà essere compatibile con le attività antropiche e residenziali contigue al compendio dei bacini, anche in riferimento alle prescrizioni urbanistiche vigenti del comune di Livorno. L’incompatibilità ambientale sarà motivo di esclusione del concorrente dalla partecipazione alla gara
Punto terzo: chiunque partecipi alla gara dovrà comunque impegnarsi a ripristinare le funzionalità dei beni assentiti in concessione, compreso quindi il bacino grande in muratura.
Punto quarto: le attività industriale svolte nel bene assentito in concessione non dovranno pregiudicare la futura riconversione del bacino in muratura alle attività di riparazione delle navi anche di grande dimensione.
Con riferimento alla gara, verrà approntata una procedura ristretta in due fasi. All’atto della pubblicazione del bando verranno definiti i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse. Nella seconda fase, verrà trasmesso l’invito a gara ai concrrenti risultati idonei in relazione ai criteri di selezione. I concorrenti potranno inoltre presentarsi in raggruppamenti temporanei di impresa, sulla scorta di quanto prescritto dalla normativa sugli appalti.

Passa la proposta di estensione della circoscrizione dell’APL. Il Porto di Livorno e Collesalvetti: un destino comune.
Un altro passo in avanti verso l’ingresso di diritto del Comune di Colle dentro il Comitato Portuale. Ieri, a larga maggioranza, con la sola astensione del sindaco Filippo Nogarin, il Parlamentino di Palazzo Rosciano ha infatti dato mandato al presidente dell’Authority, Giuliano Gallanti, di richiedere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’inclusione nella circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di Livorno delle aree di proprietà posizionate tra le colline inferiori pisane e i monti livornesi.  Il riferimento è ai 34mila metri quadri dell’Immobiliare Montefiori srl e ai 29.500 metri quadri della Lino Veroni srl, acquistati dall’Apl nel 2004.
“Queste aree – ha detto il segretario generale Massimo Provinciali, presentando una relazione a sostegno dell’ampliamento della circoscrizione della Port Authority labronica – in passato oggetto di polemiche e controversie, anche con risvolti penali, sono ora nella piena disponibilità dell’Apl, che sta avviando progetti per la loro valorizzazione e la loro utilizzazione commerciale, cui seguirà anche l’introito di canoni di locazione”.
Insomma, la “piena disponibilità” delle aree in proprietà è per il numero due di Palazzo Rosciano un motivo sufficiente per spingere Authority e Colle a rilanciare una nuova strategia logistica di area vasta che metta in sinergia porto, aree industriali ricadenti nella circoscrizione di Collesalvetti e l’interporto.
Già, anche l’interporto, perché – e a ricordarlo è lo stesso Provinciali – l’Autorità Portuale detiene il 9,59% della società Amerigo Vespucci, “che è un asset strategico per lo sviluppo dei traffici portuali e della frazione logistica del trasporto che si svolge sul territorio, in linea con la ratio dell’articolo 46 del decreto Salva Italia”.
È strategico per Livorno è anche l’Autoparco il Faldo. Posizionato nel cuore di Colle, a pochi chilometri di distanza dalla scalo labronico, è il più grande deposito d’auto d’Europa, un’area di stoccaggio in grado di accogliere la bellezza di 22mila vetture.
Piattaforme automobilistiche, vaste aree retroportuali, terreni un tempo acquistati per lo sviluppo delle autostrade del mare e ora pronti ad essere rimessi a reddito. Gli elementi di contatto tra Livorno e Collesalvetti sono molti.
“Lo stesso Piano Operativo Triennale – ha spiegato Provinciali – dedica un ampio spazio a forme di cooperazione e addirittura di gestione integrata di alcuni servizi comuni: dal servizio di manovra ferroviaria alla condivisione di infrastrutture, nell’ottica del perseguimento della “banchina lunga”, di questo non possiamo non tenere conto. Insomma, i tempi sono maturi per chiedere al Ministro Maurizio Lupi la formale inclusione delle aree citate nella circoscrizione territoriale dell’Autorità portuale e, quindi, l’ingresso del sindaco di Colle dentro il Comitato Portuale”.

Dal Parlamentino di Palazzo Rosciano puntualizzazioni e distinguo. “Il dibattito è legittimo, ma non sprechiamo tempo prezioso”.
Ledo Gori, Regione Toscana: “A Piombino sta nascendo un polo di riparazioni. Evitiamo inutili doppioni. Livorno ne prenda atto”.
“I Bacini di carenaggio? Ospitare le grandi navi richiederebbe una preventiva modifica del Piano Operativo triennale e, quasi sicuramente, del Piano Regolatore Portuale, dove ci sono riferimenti alle riparazioni navali sia nella relazione di accompagnamento che nelle norme tecniche”.
Dal Parlamentino di Palazzo Rosciano, il numero uno dello scalo labronico, Giuliano Gallanti, ha messo i puntini sulle i e ha giudicato difficilmente accoglibile, da un punto di vista procedurale e tecnico, la richiesta del sindaco di destinare il bacino in muratura alla riparazioni delle navi di 300 metri e oltre.
“Lo strumento del Piano Operativo triennale è flessibile – ha rimarcato Gallanti – ma non lo è il Piano Regolatore. E comunque la discussione non è all’ordine del giorno. Oggi dobbiamo soltanto illustrare le linee guida del bando di gara”.
La proposta del primo cittadino di Livorno è stata insomma rimandata ad una successiva e più approfondita analisi, ma all’interno del Comitato Portuale non sono stati pochi i mal di pancia e i distinguo rispetto all’ipotesi di modificare, anche soltanto di un punto e virgola, gli strumenti programmatori dell’Authority.
“Dal primo ottobre – ha dichiarato Umberto Paoletti, di Confindustria,– è iniziato il conto alla rovescia su alcune partite fondamentali per lo sviluppo del porto di Livorno. La zonizzazione, gli escavi, il piano regolatore portuale: i tempi tecnici non sono variabili indipendenti. I grandi operatori economici vogliono certezze e devono poter fare affidamento su atti che sono già stati adottati da tutti gli enti competenti e che hanno portato all’approntamento di opere necessarie per lo sviluppo dello scalo labronico”.
Dello stesso avviso il comandante della Capitaneria di porto, l’ammiraglio Arturo Faraone, che in quanto membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha messo in guardia sulle possibili ricadute che una modifica in ordine alla destinazione d’uso dei bacini avrebbe sull’approvando piano regolatore: «Attenti. Rischiamo di dover modificare il Prp», ha ammonito.
E mentre il presidente della Camera di Commercio, Sergio Costalli, si è soffermato, al pari di Paoletti, sulla necessità di offrire garanzie e certezze sul futuro, di modo che “le scelte che sono alla base degli strumenti programmatori non siano soggette a continue rivisitazioni e modifiche»,  il rappresentante dei lavoratori, Mauro Strazzullo, ha lanciato un grido di allarme: “Qualsiasi dibattito è legittimo – ha detto – ma se dovessero essere rimesse in discussione le scelte assunte a suo tempo dagli enti interessati, rischieremmo di paralizzare non soltanto Livorno, ma tutta la Toscana”.
È toccato infine al capogabinetto dell’Ufficio di presidenza della Regione Toscana, Ledo Gori, eccezionalmente presente in Comitato, rilanciare sulla questione delle riparazioni navali: «Vorrei ricordare – ha dichiarato – che a pochi chilometri di distanza da Livorno c’è Piombino, sul cui rilancio il Governo e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno investito 270 milioni di euro, 120 dei quali destinati alla realizzazione di un bacino lungo 400 metri. Evitiamo inutili doppioni, i due porti devono svilupparsi nell’ottica di una sinergica complementarità”. Vale a dire: che senso ha investire a Livorno sulla riparazione delle grandi navi se a Piombino sta già nascendo un polo di riparazioni navali tecnologico ed efficiente?
Una riflessione simile è stata sviluppata anche dal segretario generale, Massimo Provinciali, che ha aggiunto: “Il bacino in muratura ha avuto una sua piena funzionalità fintanto che è rimasto in piedi il cantiere fratelli Orlando. Questo cordone ombelicale è ormai stato reciso: bisogna prendere atto del fatto che a Livorno le riparazioni navali si sono via via andate svalutando. Inoltre, sulla scorta degli ultimi censimenti effettuati dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Livorno non è nemmeno più considerata un cantiere navale”.

Un rinnovo, ventennale, e una concessione nuova di zecca. Semaforo verde per i Silos del Tirreno e Autotrade and logistics.
In Comitato Portuale il Parlamentino di Palazzo Rosciano ha rinnovato alla società Silos e Magazzini del Tirreno la concessione sulle aree presso la Darsena Pisa, retrostanti all’accosto n.41. Si tratta di 22 mila metri quadrati su cui la società aveva una concessione che sarebbe scaduta a giugno del 2015. Il rinnovo avrà durata ventennale. Il semaforo verde si è acceso anche per Autotrade and Logistics spa, che ha chiesto ed ottenuto una concessione demaniale marittima per l’utilizzo di due aree della superficie complessiva di 1904 metri quadrati presso Via Leonardo da Vinci. Lo scopo è di attrezzarle per la ricezione dei treni utilizzati per il trasporto di autovetture e per il successivo instradamento di queste ultime nel terminal d’imbarco.

 

 

 

 

 

 

 

 

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